Vito Passalacqua, marito di Michelle Baldassarre, la donna il cui corpo fu trovato semicarbonizzato nelle campagne di Santeramo in Colle il 9 febbraio scorso, sarà giudicato con il rito abbreviato nel processo per i presunti maltrattamenti nei confronti della moglie e delle figlie.
I suoi avvocati, Maurizio Tolentino e Nicola Lanzolla, hanno confermato oggi in aula la scelta del rito alternativo dopo che la gup di Bari, Susanna De Felice, ha respinto le ultime eccezioni da loro presentate. I legali avevano chiesto la nullità della modifica del capo di imputazione operata nell’udienza precedente dalla pm Silvia Curione (inizialmente a Passalacqua erano contestati solo i maltrattamenti a danno della moglie, poi si sono aggiunti quelli nei confronti delle figlie) e avevano eccepito la costituzione di parte civile delle sorelle della donna, formalizzata oggi.
La gup ha respinto le eccezioni e il processo verrà regolarmente discusso il 29 novembre.
Passalacqua si trova ai domiciliari dalla fine di dicembre 2022, dopo la denuncia presentata dalla moglie per i presunti maltrattamenti avvenuti nei mesi precedenti.
Nella penultima udienza, ascoltato in aula, l’uomo ha ricondotto quegli episodi a «incomprensioni familiari».
Le figlie, ascoltate in precedenza, avevano invece raccontato della situazione difficile da loro sempre vissuta in casa. Michelle Baldassarre, dopo la denuncia, fu ospitata per poco più di un mese in una casa protetta e ne uscì volontariamente a fine gennaio 2023. Pochi giorni dopo il suo corpo fu trovato carbonizzato, con un coltello nel torace, nelle campagne di Santeramo. Sulla sua morte la Procura di Bari ha indagato per istigazione al suicidio a carico di ignoti e a luglio ha chiesto l’archiviazione del caso, in quanto sarebbe “provata” l’ipotesi del gesto volontario. I legali dei familiari di Michelle, gli avvocati Michele Laforgia e Maria Pia Vigilate, hanno presentato opposizione alla richiesta del pm Baldo Pisani.