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Sanità, la Giunta pronta a dire sì: il piano per l’assunzione di 1.297 figure professionali

È atteso in giornata in Giunta regionale il via libera definitivo ai piani assunzionali per la sanità. L’istruttoria, avviata la scorsa settimana, sta per concludersi alla presenza del governatore Michele Emiliano che ha chiesto espressamente la sua presenza nella seduta in cui sarebbero state approvate le dieci delibere a firma dell’assessore Rocco Palese. Nei giorni…

È atteso in giornata in Giunta regionale il via libera definitivo ai piani assunzionali per la sanità. L’istruttoria, avviata la scorsa settimana, sta per concludersi alla presenza del governatore Michele Emiliano che ha chiesto espressamente la sua presenza nella seduta in cui sarebbero state approvate le dieci delibere a firma dell’assessore Rocco Palese.

Nei giorni scorsi, invece, la coperta approntata del piano è apparsa fino troppo corta per accontentare i desiderata dei territori e della politica. Non a caso diversi assessori non hanno condiviso la spartizione della “torta” delle assunzioni. C’è chi ha contestato il braccino corto per i reclutamenti considerando che le 1.297 nuove assunzioni previste fra medici, infermieri, tecnici, radiologi e operatori socio-sanitari sarebbero insufficienti rispetto a un fabbisogno di oltre 5mila lavoratori. Altri hanno eccepito il blocco delle assunzioni per le sei Sanitaservice, mentre dai territori sono piovute diverse lamentele. A partire dalla Asl Bat che aveva chiesto un’infornata di medici e s’è ritrovata con un esercito di oss. Stesso dicasi in altre realtà come Brindisi o in grandi ospedali come il Policlinico. Di qui l’ipotesi di procedere con qualche limatura prima del sì finale e l’accordo politico, ratificato nei giorni scorsi, di aumentare i fondi e il numero delle assunzioni nella sessione di bilancio rastrellando risorse fresche dai tagli alle spesa farmaceutica. Somme che saranno liberate, però, solo in presenza di risparmi effettivi.

Del resto l’assessore Palese ha chiarito che è impossibile, pena un immediato commissariamento da parte del Governo centrale, sforare i vincoli di spesa derivanti dai paletti sul costo del personale (lo 0,4% della spesa registrata nel 2004) e dal piano di rientro sanitario. Una sorta di cappio al collo sulle uscite in piedi da dieci anni da parte del governo centrale. Di qui la rigidità dei numeri e delle nuove regole a cui dovranno attenersi i direttori generali. Per esempio scatterà lo stop alle nomine dei dirigenti di Dipartimento effettuate sinora nell’ambito delle riorganizzazioni aziendali di Asl, grandi ospedali e Ircss. Uno “scherzetto” costato 2,5 milioni di euro di stipendi nel 2022 con ben 116 incarichi affidati a fronte dei 30 previsti dai regolamenti interni di ogni azienda.

Nelle delibere dei piani assunzionali è stato espressamente vietato l’affidamento di nuovi dipartimenti. Così come sarà innalzata l’asticella dei controlli sui contratti a tempo determinato che si potranno attivare, ma solo per esigenze specifiche e dietro parere favorevole dell’assessorato alla salute.

Stesso dicasi per gli ingaggi nelle Sanitaservice, a dir poco centellinati e sempre da autorizzare espressamente in base a comprovate esigenze di servizio. Quanto ai numeri dei piani assunzionali l’impianto dovrebbe restare invariato.

In totale 1.297 assunzioni per 84 milioni di euro di spesa a cui si aggiungerà un esercito di ex precari, 998 operatori sanitari per la precisione, che saranno stabilizzati. In dettaglio la Asl Foggia potrà effettuare un massimo di 266 assunzioni, la Asl Bari 220, la Asl Taranto 178, la Asl Lecce 169, al Policlinico di Bari 136, nella Asl Brindisi 115, al Riuniti di Foggia 110, alla Asl Bat 89, l’Ircss De Bellis di Castellana Grotte 10 e l’Oncologico di Bari 13.

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