A San Pietro Vernotico il servizio di mensa scolastica non è stato ancora avviato. L’opposizione, guidata dall’ex sindaco Pasquale Rizzo, alza la voce e chiede «chiarezza per 400 famiglie che, a causa di documentati ritardi, ad oggi non dispongono ancora del servizio mensa», oltre che per «altre famiglie che nella mensa ci lavorano, con contratti a tempo determinato, e che pertanto non portano a casa il modesto ma necessario stipendio».
Per l’opposizione ci sono «gravi responsabilità da parte della politica, il cui compito è quello di supportare gli uffici. Ma scuola e mensa, evidentemente, non rappresentano una priorità per l’attuale amministrazione».
Scendendo nello specifico delle problematiche che hanno determinato i ritardi denunciati, l’opposizione fa notare che la chiusura del centro cottura era nota da aprile, ossia da quando «la dirigente ha pubblicato la determina di revoca della gara». Pertanto, il ritardo non sarebbe giustificabile dato che «la nuova amministrazione si è insediata a maggio», che «era tutto noto da tempo» e che «il nuovo codice degli appalti non ha inciso sulla procedura sotto soglia adottata».
L’altro problema che ha dovuto affrontare l’amministrazione comunale riguarda il montaggio del montascale nella scuola De Simone, al cui primo piano si è deciso di fornire il servizio mensa. I consiglieri di minoranza osservano che «a fine luglio, quando si è deciso di utilizzare il primo piano della scuola De Simone, l’amministrazione era consapevole che serviva un montascale. Dopo un mese, infatti, è stata richiesta l’autorizzazione alla Soprintendenza, che il 19 ottobre ha rilasciato l’apposito parere. Ma già a settembre – proseguono – il Comune aveva acquistato il montascale, affidando con urgenza anche il suo montaggio». Alla luce di questa ricostruzione, l’opposizione si chiede se sia «colpa di altri se, dopo tre mesi dall’acquisto del montascale e due mesi dal parere della Soprintendenza, non si abbiano ancora notizie del montascale».
