Tutto rinviato a febbraio e tutti in libertà. Sono queste le due novità emerse nell’inchiesta a carico di quattro militari, tra ufficiali e sottufficiali, in servizio al 32esimo Stormo di Amendola e 35 civili, tra genitori e figli che avrebbero provato a corrompere i militari per ottenere il superamento del concorso nell’Aeronautica militare, offrendo – secondo gli inquirenti – oltre a denaro anche beni di lusso, come Rolex e orologi di pregio.
Tutto rinviato a febbraio per l’udienza che dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio dei protagonisti dell’inchiesta denominata “Quota”, ed emersa lo scorso giugno. Così come sono tornati tutti liberi gli indagati, mentre le rispettive difese hanno fatto emergere alcuni aspetti omissivi o nulli nelle notifiche dei procedimenti, a loro avviso ostativi per una decisione di rinvio a giudizio per rispondere a reati contestati, a vario di titolo, per corruzione, falso ideologico, traffico di influenze illecite e sostituzione di persona.
Nella lunga ordinanza del gip Antonio Sicuranza, venivano evidenziate le figure dei sottufficiali Aldo Caurio e Gennaro Sorgente, finiti in carcere con l’accusa di aver intascato soldi e Rolex, garantendo a più candidati – non solo foggiani, ma anche di altre province, specie siciliane – posti di lavoro nell’Aeronautica militare, ma anche in altre forze armate.