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Ricerca, Mur: “Toccata quota 3.700 progetti di rilevanza nazionale, Italia in anticipo su target Pnrr”

(Adnkronos) - Dalle scienze della vita, alle scienze fisiche, chimiche e ingegneristiche, alle scienze sociali e umanistiche. Sono quasi 3.700 i Progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale (PRIN) che accedono allo stanziamento di 741milioni di euro previsti dal Ministero dell’Università e della Ricerca a seguito della conclusione della procedura PRIN 2022. Il Mur sottolinea…

(Adnkronos) – Dalle scienze della vita, alle scienze fisiche, chimiche e ingegneristiche, alle scienze sociali e umanistiche. Sono quasi 3.700 i Progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale (PRIN) che accedono allo stanziamento di 741milioni di euro previsti dal Ministero dell’Università e della Ricerca a seguito della conclusione della procedura PRIN 2022. Il Mur sottolinea che si tratta di “un risultato che porterà l’Italia a raggiungere in anticipo il target di almeno 3.150 progetti al 31 dicembre 2023 fissato a livello comunitario per l’accesso alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)”. 

Il ministero dell’Università e Ricerca spiega che il programma PRIN finanzia progetti biennali che, per complessità e natura, richiedono la collaborazione di più unità di ricerca. Il PRIN vuole promuovere e sostenere il sistema nazionale della ricerca, rafforzare le interazioni tra università ed enti di ricerca e favorire la partecipazione italiana alle iniziative nell’ambito del Programma Quadro di ricerca e innovazione dell’Unione Europea.  

Per il bando PRIN 2022, le proposte complessivamente presentate sono state 7.809 e tra queste 1.708 i progetti di professori o ricercatori con meno di 40 anni a cui andrà almeno un terzo degli stanziamenti totali, per circa 223 milioni di euro. L’importo massimo previsto dal bando per ciascun progetto di ricerca è di 250 mila euro ed il Mur evidenzia infine che la valutazione è stata affidata ai Comitati di Valutazione – uno ciascuno per gli specifici settori di ricerca – nominati dal Ministero e composti da un minimo di cinque a un massimo di quindici esperti scientifici scelti dal Comitato nazionale per la valutazione della ricerca (CNVR). 

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