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«Riaprite il bar dell’ospedale di Matera»: c’è la petizione dei sindacati

L’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, realizzato con i buoni propositi di divenire un fiore all’occhiello nello scenario sanitario lucano, in realtà appare in forte e costante decadimento. Sembrano lontani gli anni del suo massimo splendore, precedenti alla riforma del quadro di revisione della spesa pubblica, meglio nota come “spending review” , che stabilì l’inizio…
Foto di Domenico Fittipaldi

L’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, realizzato con i buoni propositi di divenire un fiore all’occhiello nello scenario sanitario lucano, in realtà appare in forte e costante decadimento.

Sembrano lontani gli anni del suo massimo splendore, precedenti alla riforma del quadro di revisione della spesa pubblica, meglio nota come “spending review” , che stabilì l’inizio delle tribolazioni per la maestosa struttura ospedaliera della città dei Sassi.

Nonostante quel che sembra un destino segnato, però, le ceneri nascondono ancora carboni ardenti, che al vento della necessità riprendono vigore e scaldano gli animi propositivi dei cittadini e dei loro rappresentanti.

È quanto sta accadendo in queste ore proprio presso la struttura sanitaria, dove i rappresentanti sindacali Giovanni Sciannarella e Marco Bigherati, rispettivamente a capo delle strutture locali di Fials e Confsal, tentano attraverso una raccolta firme, di sensibilizzare il subentrato Commissario Dr. Friolo sulla necessità di riapertura del bar in ospedale.

Dal luglio del 2018, infatti, il bar ubicato al piano terra della clinica, ha smesso di funzionare chiudendo i battenti. La sua chiusura ha stabilito un forte disservizio con grave disagio tanto per gli operatori sanitari quanto per i pazienti ed i loro familiari, rappresentando un rischio di disoccupazione per i dipendenti al suo servizio.

Il bar, in effetti, era un punto di riferimento e di incontro, di ristoro e di comfort per chiunque fosse costretto a frequentare gli ambienti ospedalieri. Con la sua chiusura, inoltre, si è reso necessario il ricorso alla cassa integrazione per 6 degli 8 dipendenti, ammortizzatore sociale che scadendo a dicembre potrebbe causare il licenziamento degli addetti con grave ricaduta economica sulle loro famiglie.

In virtù di queste ragioni quindi, si è resa necessaria la petizione svoltasi nella mattinata di ieri con relativa raccolta di circa 500 firme alle quali si aggiungono le 1200 firme ottenute sui canali telematici. Attraverso un comunicato stampa, inoltre, la Fials e la Confsal si appellano al commissario Dr. Friolo, al D.S. dr. Magno, al D.A. d.ssa D’Onofrio e al dirigente presidio amministrativo dr. Annese affinchè la loro riconosciuta sensibilità e attenzione, tanto per i lavoratori quanto per l’utenza, sviluppi un piano urgente e concreto per la riapertura del bar con conseguente risoluzione del disagio per ogni fruitore e della grave condizione lavorativa per i suoi dipendenti. La speranza, conclude il messaggio, è che si riesca a regalare un Natale di certezza e serenità economica per ognuna delle famiglie interessate dall’interruzione del servizio di ristoro.

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