La speranza di ricandidarsi alla guida della Puglia non l’ha mai accantonata. Nemmeno davanti al “niet” di Elly Schlein che, all’indomani della sua elezione alla guida del Partito democratico, aveva chiuso all’ipotesi di un terzo mandato per i governatori. Michele Emiliano l’ha ribadito ieri a Bruxelles, a margine dell’inaugurazione della mostra dedicata a Taranto, lasciando intendere addirittura di preferire una terza esperienza da presidente della Regione a uno scranno nell’Europarlamento. Parole pronunciate dopo che il ministro Matteo Salvini, da Napoli, aveva detto sì al terzo mandato per sindaci e governatori.
A chi gli chiedeva lumi sulla disponibilità a candidarsi per un eventuale terzo mandato, il governatore pugliese ha risposto senza esitazioni: «Se ci sarà bisogno di me sarò molto felice di essere ancora utile, ma non sono certo io a pretendere nulla». Come a dire: se da Roma dovessero concedermi la possibilità di un terzo mandato, io voglio essere della partita. Il governatore si è mostrato più freddo, invece, sull’ipotesi di una candidatura al Parlamento europeo nel 2024: «Dovranno dirmi dove servo. Non ho l’impressione che l’Europa sia il mio terreno di gioco ideale, nel senso che io sono uno molto legato al territorio, al mio territorio, quindi utilizzato fuori forse perderei un po’ di capacità competitiva».
Ma perché Emiliano continua a cullare il sogno di un terzo mandato? La verità è che questa ipotesi è condivisa da ampi settori della maggioranza parlamentare di centrodestra e del governo Meloni. Il ministro e vicepremier Matteo Salvini, per esempio, è favorevole al terzo mandato per governatori e sindaci e l’ha ribadito ieri da Napoli, ospite del congresso nazionale del settore Viabilità e Trasporti dell’Ugl.
«Se uno è bravo e viene scelto dai cittadini e ha fatto due mandati, se si vuole ricandidare e i cittadini lo riscelgono, perché no? – ha detto Salvini – Se uno è bravo può farne anche quattro, se uno è capra anche uno è troppo. Poi se De Luca si ripresenta ai cittadini come Emiliano e Zaia e lo votano, viva la democrazia, ma io resto favorevole al fatto che si possano riproporre». L’obiettivo di Salvini è “blindare” Zaia alla guida del Veneto, roccaforte della Lega. Di qui l’assist, più o meno involontario, anche a governatori di sinistra come Emiliano e il campano De Luca.
A raffreddare il presidente pugliese sull’ipotesi di una candidatura alle europee ci sarebbe, secondo alcuni, anche la competizione interna al Pd. Le primissime posizioni in lista al Sud, infatti, dovrebbero essere appannaggio dei big della Campania, regione in cui i dem sono assai radicati. Il rischio è che a Emiliano venga offerta una posizione pure vantaggiosa, ma in una circoscrizione elettorale diversa da quella di Sud e isole e dunque per lui meno contendibile. Meglio puntare, dunque, su una più che probabile rielezione alla guida della Puglia.