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Reddito di cittadinanza, l’assessora ai Servizi sociali di Taranto: «L’sms dell’Inps ci ha messo in difficoltà»

«Ci hanno messo in enorme difficoltà, non abbiamo ricevuto alcun tipo di informazione preventiva sulla sospensione del reddito di cittadinanza che è avvenuta con un messaggio Inps inviato direttamente ai beneficiari». Gabriella Ficocelli, assessora ai Servizi Sociali del comune di Taranto, torna su quanto accaduto nella sede di via Veneto nei giorni successivi alla comunicazione…

«Ci hanno messo in enorme difficoltà, non abbiamo ricevuto alcun tipo di informazione preventiva sulla sospensione del reddito di cittadinanza che è avvenuta con un messaggio Inps inviato direttamente ai beneficiari». Gabriella Ficocelli, assessora ai Servizi Sociali del comune di Taranto, torna su quanto accaduto nella sede di via Veneto nei giorni successivi alla comunicazione a chi non avrebbe più ottenuto il sostegno.

Assessora, qual è stata la reazione dei cittadini?

«L’indomani, con notevole sorpresa da parte nostra, sono venuti in ufficio per chiederci di essere presi in carico dai servizi sociali. Noi, d’altro canto, non avevamo ricevuto nessuna notifica, quindi abbiamo chiesto di darci del tempo per ricostruire la situazione. Siamo stati messi davvero in difficoltà».

Come avete pensato di agire?

«Nei giorni scorsi ho incontrato altri colleghi assessori ai servizi sociali con cui stiamo cercando di portare avanti un percorso comune per poter richiedere alla Regione Puglia e ad Anci incontri interlocutori. È necessario agire di comune accordo con le altre amministrazioni nell’ottica di una linea unica. In questo senso l’Anci è un buon punto di partenza. Nei prossimi giorni è previsto un incontro con l’amministrazione regionale e poi continueremo a dialogare con Inps e centri per l’impiego. È ovvio che il messaggio ha creato il panico, anche perché vi era specificato che gli utenti sarebbero stati presi in carico dai servizi sociali territoriali. Ragionando in termini numerici la situazione potrebbe non essere più sostenibile soprattutto se si considera che ci occupiamo anche degli utenti dei centri per l’impiego».

Quante famiglie Taranto rimarranno senza sussidio?

“Noi avevamo circa 2300 domande. Il dato completo non è recuperabile perché ci sono le famiglie prese in carico dai nostri servizi sociali e poi quelle del centro per l’impiego, di cui non ho il numero».

Conferma che ci sono stati dei disordini e momenti di tensione?

«C’era tanta gente che voleva delle spiegazioni. Io ho trovato fuori la porta circa 150 persone che, con giusta ragione, chiedevano indicazioni. La richiesta di assistenza delle famiglie è stato un tema che tutti comuni hanno dovuto affrontare, purtroppo senza essere preventivamente dotati degli strumenti necessari».

Quando partirà il bonus di 350 euro di cui si parla?

«Non conosciamo ancora né tempistiche né procedure».

Qual è il livello di povertà a Taranto?

«Dopo l’ondata Covid c’è stato un miglioramento, soprattutto per quello che riguarda i casi di indigenza e fragilità. In maniera generalizzata cerchiamo di coprire sempre più il territorio incrementando il livello di attenzione. Ad esempio ci sono servizi ad hoc per anziani e disabili e da febbraio abbiamo fatto già un centinaio di interventi».

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