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Puglia, orafa artigiana premiata dalla Regione. «Il mio grande maestro? È stato mio padre»

Antonella Bellini: cinquantuno anni, un marito, quattro figli e occhi azzurri come la pietra turchese. Meticolosa, precisa come un orologio svizzero e con una pazienza senza limiti di tempo; tre caratteristiche indispensabili per diventare ed essere una buona artigiana. A confermare la sua bravura ora non sono più solo le voci del paese di Castellana…

Antonella Bellini: cinquantuno anni, un marito, quattro figli e occhi azzurri come la pietra turchese. Meticolosa, precisa come un orologio svizzero e con una pazienza senza limiti di tempo; tre caratteristiche indispensabili per diventare ed essere una buona artigiana. A confermare la sua bravura ora non sono più solo le voci del paese di Castellana Grotte, dove ora vive, ma c’è una scritta su di una pergamena; nero su bianco e che recita così: “Si conferisce il titolo di maestra artigiana a Bellini Antonella Annamaria”.

Un bel riconoscimento e che le è stato consegnato di recente dalla Regione Puglia-Dipartimento sviluppo economico per la sezione promozione del commercio, artigianato e internazionalizzazione delle imprese. Come è arrivata a questo risultato?

«Riparando e creando gioielli, per anni. Sciogliendo oro e altri metalli preziosi e dando loro forma. Il mio maestro è stato mio padre; iniziò a lavorare presto, ad appena vent’anni e seguiva le orme di mio nonno, un artigiano orologiaio. Nel piccolo paese di Castellana li conoscevano tutti e mio nonno aveva una bottega, una di quelle dove il tempo segue il ritmo del lavoro e dove si tramandano mestieri».

Orologiaio il nonno e anche suo padre Vito?

«Mio padre iniziò negli anni ‘70 ma, prediligendo il settore dell’oreficeria, si rese presto indipendente dalla figura paterna aprendo un laboratorio e senza nemmeno affiggere un’insegna; bastava il passa parola. Rimase orfano a soli ventiquattro anni ma aveva un mestiere tra le mani ed era il primo figlio maschio. Mi piace ricordare che era il solo orafo in paese».

Antonella è nata a Bari e dopo gli studi di ragioneria ha frequentato dei corsi specifici per orefice e a 23 anni ha iniziato ad affiancare il padre.

«Osservavo e imparavo. L’estro è indispensabile e oltre alle riparazioni di oggetti in oro c’è la fase delle creazioni dei gioielli: il momento che più mi ha affascinato. Così oggi, anche dopo la dipartita di mio padre, continuo in questa arte senza tempo. Sono felice di averla ereditata, penso sia importante mantenere e tramandare un mestiere». L’artigiana di Castellana lavora nella sua “Bottega dell’orafo” in via Fratelli Bandiera 6 e ha una clientela che va oltre confine. Non solo signore ma ragazze e uomini.

Quali sono le richieste più frequenti?

«Si spazia dalle riparazioni dell’oggetto antico, per la sua conservazione, e si arriva alla realizzazione di gioielli con pietre preziose appartenenti alla famiglia. Penso agli anelli con la lavorazione a “cera persa” per esempio. L’oggetto viene disegnato o abbozzato su una cera o resina e quando è completo di tutti i particolari si realizza lo stampo inserendo il prototipo di cera in un cilindro con materiale refrattario. Il procedimento continua fino alla rifinitura tramite levigatura e lucidatura».

I gioielli di Antonella Bellini, a conferma di queste spiegazioni nel dettaglio, sono il perfetto connubio tra la tradizione dell’arte orafa e le più avanzate tecnologie del settore. Le sue creazioni sono poi il frutto di una costante ricerca di originalità sul tema delle tendenze del momento. Per stare al passo con i tempi. E a proposito di tempi, questa passione iniziata da più di cinquant’anni con il nonno Francesco e poi tramandata al padre Vito ed ereditata da Antonella, viene considerata una delle più antiche e importanti per la valorizzazione del territorio.

«Sono testimone di altre realtà dove i padri tramandano il mestiere ai figli, in una circolarità che aiuta l’economia ma non solo. È un valore aggiunto al nostro patrimonio culturale, un qualcosa che non va perso». Insieme a Bellini, ad essere premiati quest’anno, in una selezione tra più di 178 domande, sono stati altri otto imprenditori; in diversi ambiti lavorativi e sempre per il settore di “Maestro artigiano 2022”. Durante la manifestazione di inizio maggio è stato poi presentato il volume dal titolo “Puglia Fare è Sapere-Eccellenze dell’artigianato artistico regionale” (editore Sfera) a cura di Roberto Lacarbonara. L’obiettivo è creare un “brand” della Puglia, un artigianato selettivo e di qualità da lanciare poi nel circuito del turismo.

«Si guarda per esempio al movimento delle navi da crociere – precisa l’artigiana – ideando un pacchetto per i turisti dove si includano visite guidate anche nelle botteghe degli artigiani».

Lei, creando gioielli, dà forma ai sogni dei suoi clienti. Ci svela uno suo? «Mi piacerebbe creare una scuola di formazione per gli orafi del futuro».

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