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Puglia, la stagione congressuale prima del voto europeo. Fibrillazioni nei forzisti di Capitanata

Con il nuovo anno parte ufficialmente la corsa elettorale per le europee, previste per il 9 giugno. Al traguardo, però, si arriverà solo dopo aver celebrato alcuni importanti congressi di partito e definito alleanze e coalizioni per i 58 comuni pugliesi che dovranno rinnovare le amministrazioni comunali, a partire da Bari e Lecce e forse…


Con il nuovo anno parte ufficialmente la corsa elettorale per le europee, previste per il 9 giugno. Al traguardo, però, si arriverà solo dopo aver celebrato alcuni importanti congressi di partito e definito alleanze e coalizioni per i 58 comuni pugliesi che dovranno rinnovare le amministrazioni comunali, a partire da Bari e Lecce e forse anche Taranto, viste le fibrillazioni nella maggioranza contro il sindaco Rinaldo Melucci che qualche giorno fa ha fatto visita al presidente della Regione, Michele Emiliano, per tentare di riunire nuovamente il centrosinistra alla guida della città.

Si parte tra dieci giorni, il 12 gennaio, quando Forza Italia celebrerà il congresso provinciale a Brindisi. Il giorno dopo toccherà a Bari e a seguire all’area metropolitana. Il fine settimana successivo sarà la volta di Foggia e Taranto. Si chiude l’ultimo weekend di gennaio con la Bat e Lecce, rispettivamente il 26 e 27 gennaio.

Tra gli azzurri c’è aria di accordi tra la componente che fa capo all’attuale presidente, Antonio Tajani, guidata in Puglia dal coordinatore regionale Mauro D’Attis, e i ronzulliani, ovvero quanti si riconoscono nella senatrice Licia Ronzulli, tra cui, il viceministro alla giustizia, Francesco Paolo Sisto. Una calma, però, apparente, che in vista delle assise sta facendo aumentare i bollori come quel che accade a Foggia dove proprio a ridosso dell’ultimo dell’anno il consigliere regionale Napoleone Cera ha chiesto a Tajani di rinviare il congresso provinciale «perché ci sono gravi problemi di democrazia interna, partecipazione e trasparenza». Cera fa riferimento, in un’ampia missiva al ministro degli esteri, a un presunto «tesseramento dopato dove in una sola città, Apricena, si sono iscritti quasi più degli elettori del partito».

Anche in Fratelli d’Italia si sta provando a celebrare i congressi locali, annunciati da Meloni a settembre, senza grandi scontri come dicono diversi leader. Anche se, secondo quanto filtra dagli apparati di partito, i fittiani, ovvero quei dirigenti che fanno capo al ministro per il sud, Raffaele Fitto, sulla carta dovrebbero disporre di un numero di tessere maggiore rispetto ai vertici della cosiddetta “generazione Atreju”, in pratica coloro che hanno contribuito a fondare il partito undici anni fa e che si riconoscono nel viceministro alla saluta, Marcello Gemmato.

Nella Lega, infine, i quattro consiglieri regionali Giacomo Conserva, Gianfranco De Blasi, Saverio Romito e Joseph Splendido, ma soprattutto l’europarlamentare Massimo Casanova proveranno a non dilapidare del tutto, visti i sondaggi, quel 25 per cento dei consensi che raccolsero 5 anni fa proprio alle europee.

Nel centrosinistra, invece, il Pd ha celebrato i suoi congressi appena un anno fa e quindi non si annunciano movimenti nel gruppo dirigente. Chi invece sta tentando di ramificare sempre più il suo assetto è Con dove il coordinatore regionale Michele Boccardi e il dirigente Rocco De Franchi sono sempre all’opera per acquisire alla causa della civica ispirata da Emiliano nuovi amministratori locali. Infine, in casa pentastellata la filiera Giuseppe Conte, Leonardo Donno, coordinatore regionale, e i sei coordinatori provinciali non ammette alternative interne, lasciando nessuno spazio a dissensi e correnti.

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