(Adnkronos) – Due anni di reclusione e 900 euro di multa. E’ la condanna di primo grado inflitta dal tribunale di Torino a Simone Caminada, amico e assistente di Gianni Vattimo, accusato di circonvenzione di incapace ai danni del filosofo ed ex parlamentare. Per lui la procura aveva chiesto 4 anni. In aula ad attendere la pronuncia della sentenza Caminada che all’uscita ha commentato: “Non è una notizia che sconvolge la nostra quotidianità”. Nessun commento dal suo legale, Corrada Giammarinaro, che si è limitata ad osservare “devo leggere le motivazioni”, preannunciando il ricorso in appello. Assente, invece, il filosofo che secondo quanto è stato riferito non ha potuto raggiungere il tribunale a causa della rottura dell’ascensore della casa dove abita.
Vattimo e il suo assistente avevano presentato a dicembre una richiesta di unione civile in un comune lombardo ma la procura aveva disposto la sospensione del procedimento in attesa della sentenza. “Dell’unione civile ne parlerò a casa con Gianni”, si è limitato a dire Caminada lasciando il Palagiustizia.
A chi gli domandava se si sentissero discriminati, Caminada ha risposto: “Non discriminati per il nostro rapporto, diciamo piuttosto che è stata falsata la verità fin dall’inizio e queste sono le conseguenze” e alla domanda se si sia pentito di qualcosa nel rapporto con Vattimo, l’assistente ha aggiunto: “Non ho nessun pentimento, ci siamo pentiti quando a Roma per l’80esimo compleanno di Gianni in un monastero ci hanno detto ‘quando volete siete nostri ospiti’ e non siamo rimasti tra libri, calma, fede”. Vattimo, sentito in aula durante il processo, aveva dichiarato di non dubitare del suo assistente che oggi a chi gli chiedeva come il filosofo reagirà alla notizia della condanna ha risposto: “Alzando le spalle”.