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Ponte Messina, la controproposta Avs per l’istituzione del Parco dello Stretto

(Adnkronos) - "La nostra proposta nasce dall’esigenza di fornire alle popolazione dello Stretto e della Costa Viola un’alternativa alla proposta destino che incombe sullo Stretto di Messina e in tutta l'area da decenni, ma che negli ultimi tempi ha assunto ulteriore importanza. La proposta tende a creare un parco nazionale che comprende più regioni, ma…

(Adnkronos) – “La nostra proposta nasce dall’esigenza di fornire alle popolazione dello Stretto e della Costa Viola un’alternativa alla proposta destino che incombe sullo Stretto di Messina e in tutta l’area da decenni, ma che negli ultimi tempi ha assunto ulteriore importanza. La proposta tende a creare un parco nazionale che comprende più regioni, ma molto simile a quello delle Cinque Terre in Liguria”. Così Gerardo Pontecorvo, co-portavoce Europa Verde città metropolitana Reggio Calabria, ha cominciato, alla Camera, la presentazione della proposta di legge, che vede come primo firmatario Angelo Bonelli, ma che è sottoscritta da tutta l’Alleanza Verdi e Sinistra, per l’istituzione, appunto, di un parco nazionale dello Stretto e della Costa Viola, una sorta di controproposta rispetto a quella della costruzione del ponte sullo Stretto di iniziativa governativa. 

L’idea degli esponenti rossoverdi, come ha sottolineato lo stesso Pontecorvo, si basa sulla legge nazionale delle aree protette, per cui il parco che si dovrebbe creare risponde alle esigenze di un’area naturale di livello nazionale, e questo perché le caratteristiche degli ambienti e habitat diversi hanno acquisito nel corso degli anni un’identità etnica e storica, con importanza fondamentale anche dal punto di vista paesaggistico, perché avrebbe sullo sfondo l’Etna e le isole Eolie.  

Anche le norme vigenti in Sicilia e in Calabria, peraltro, ha spiegato ancora il co-portavoce di Europa Verde di Reggio Calabria, andrebbero già a tutelare l’area in esame. Per quanto riguarda la regione siciliana, la zona interessata è stata oggetto di provvedimenti di protezione nazionale (e non solo) con la zona di protezione nazionale, la Zps, dei Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e area marina dello Stretto di Messina. La scelta di proteggerla è dovuta soprattutto all’importanza dei flussi migratori dei volatili, in particolar modo del falco pecchiaiolo, ma serve anche a preservare la Laguna di Capo Peloro, che nel 2001 è stata riconosciuta come riserva naturale, e sarebbe la più danneggiata dalla costruzione del ponte sullo Stretto. In Calabria, poi, in particolare con la Costa Viola, che è una zona di conservazione speciale, la Zcs, ci si imbatte in un territorio ricchissimo di siti di interesse, per esempio le grotte marine, che (anche loro) andrebbero a perdere di rilevanza con la costruzione del ponte. 

 

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