Giuseppe Santoro ha 42 anni e fa il vigile del fuoco dal 2001. È permanente da 12 anni, dopo più di dieci da precario. Segretario regionale della Uil di categoria, Santoro lavora nella sede centrale di Bari e all’Edicola del Sud racconta l’inferno che i pompieri stanno vivendo in questa stagione di caldo e incendi.
Com’è il lavoro di un vigile del fuoco in questo periodo?
«Di solito facciamo turni da 12 ore, ma ultimamente siamo impegnati a spegnere gli incendi dalla mattina alla sera. Quando arriviamo davanti a questo genere di situazioni vediamo le persone che ci contattano e che vedono in noi la loro àncora di speranza, gli unici che li possono aiutare».
Quali sono i problemi maggiori del vostro lavoro?
«Lavoriamo con mezzi insufficienti e vetusti, che non garantiscono l’efficienza. Poi ci sono questioni legate alla contaminazione dei nostri Dpi, i dispositivi di protezione individuale, che non vengono decontaminati come si dovrebbe: nei comandi della Puglia mancano i luoghi preposti per questo».
Capitolo incendi. Qual è la situazione attuale?
«Solo a Bari negli ultimi giorni abbiamo registrato più di cento interventi in coda. Oltre al raddoppio dei turni, siamo dovuti ricorrere a squadre di supporto provenienti da Toscana e Abruzzo».
Come vivete il vostro lavoro in questo periodo?
«Con uno stress psico-fisico altissimo. Vicino alle fiamme si raggiungono anche gli 80 gradi centigradi. Lascio immaginare cosa si passa in quelle situazioni».
Avete mai paura di non tornare a casa?
«Il vigile del fuoco deve avere paura, sempre. Ci sono canzoni che cantano che “il pompiere paura non ne ha”, ma dobbiamo averne perché altrimenti rischiamo di farci male. La paura ti fa avere un occhio più vigile e ti permette di ragionare e fare le cose con calma».
Questa è davvero l’estate peggiore della Puglia per quel che riguarda gli incendi?
«Ogni anno gli incendi in Puglia sono sempre tantissimi. Purtroppo sono anni che soffriamo di una carenza d’organico che riguarda tutta la regione. Sono quasi 600 i vigili del fuoco che mancano nel nostro territorio. E noi patiamo quest’assenza, a cui dobbiamo sopperire facendo dei turni che superano le normali 12 ore. Solo lo scorso 25 luglio abbiamo fatto 24 ore no-stop di interventi, raddoppiando quelli che sono i normali orari di lavoro».
Quanto guadagna un vigile del fuoco?
«Normalmente riusciamo a portare a casa 1.650 euro. Alcuni miei amici che lavorano in fabbrica prendono anche 4-500 euro in più di noi, che però rischiamo la vita tutti i giorni».
Qual è la vostra richiesta alle istituzioni?
«L’appello che facciamo è quello di avere rispetto per noi vigili del fuoco. Noi abbiamo bisogno di tutti gli strumenti per lavorare in sicurezza, ma anche di nuovi mezzi. C’è inoltre bisogno di rivedere le piante organiche perché siamo pochi. In ultimo bisogna rivedere anche gli stipendi e le indennità, che sono le più basse di tutti i lavoratori dello Stato».