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Pochi fedeli e “crisi delle vocazioni”: a rischio chiusura la chiesa Immacolata a Bari. Si mobilitano i cittadini

Poche vocazioni francescane, pochi frati sul territorio barese e pochi fedeli che la frequentano. La “crisi della Chiesa” si fa sentire sulla parrocchia “Immacolata”, in via Abbrescia, punto di riferimento per l’intero quartiere Madonnella, ora a rischio chiusura. E parte la “mobilitazione” dei fedeli, che ogni mattina alle otto si recano nell’edificio di culto per…

Poche vocazioni francescane, pochi frati sul territorio barese e pochi fedeli che la frequentano. La “crisi della Chiesa” si fa sentire sulla parrocchia “Immacolata”, in via Abbrescia, punto di riferimento per l’intero quartiere Madonnella, ora a rischio chiusura. E parte la “mobilitazione” dei fedeli, che ogni mattina alle otto si recano nell’edificio di culto per recitare le Lodi Mattutine. «Se il numero dei partecipanti sarà importante – spiegano in una lunga lettera – lo sarà agli occhi di chi dal di fuori vedrà la nostra comunità unita nella preghiera».

Del futuro dell’edificio di culto se ne è parlato nell’ultimo Capitolo dell’Ordine dei Frati Minori francescani. La scelta di chiudere la parrocchia non è ancora stata presa ma è tra le ipotesi ventilate dall’Ordine. All’origine della possibile chiusura ci sarebbero almeno due ragioni. Prima di tutto, la carenza di frati francescani nel territorio del capoluogo pugliese che renderebbe complicato continuare a gestire la parrocchia, vero e proprio gioiellino artistico nel cuore di Bari. L’altra ragione riguarda il “bacino d’utenza” della chiesa, che si è progressivamente ridotto.

A render note tutte le ragioni che potrebbero portare alla chiusura del luogo di culto, una lunga lettera redatta da un gruppo di fedeli, identificati come “Amici della Parrocchia”. «In queste settimane – si legge nella lettera – i Frati Cappuccini, in occasione del loro Capitolo Provinciale hanno affrontato la problematica in merito al futuro della Parrocchia Immacolata di Via Abbrescia. Da decenni e periodicamente, questo argomento di eventuale chiusura della Parrocchia viene affrontato e discusso». Un tema, dunque, che ritorna a intervalli regolari e che mette quanto meno un po’ di tristezza in chi ha scolpite nel cuore la maestosa facciata della chiesa, rannicchiata tra due grandi palazzi, e soprattutto la luminosa abside.

È grande, dunque, il timore nei cuori di chi frequentano la chiesa di via Abbrescia. «Non sappiamo per certo se qualche frate resterà in loco. Non sappiamo a chi sarà affidata la gestione della struttura conventuale – continua la lettera diffusa dai fedeli – Non sappiamo neppure se, e quando sarà celebrata Messa durante i giorni della settimana. Le attività in corso con i bambini, i ragazzi e gli adulti saranno, probabilmente, portate a termine senza, però, dar corso a nuove iscrizioni ed a nuovi percorsi formativi».

Ed è proprio da questo sentimento di appartenenza che è venuta fuori un’idea ai firmatari della nota: recarsi ogni mattina, alle 8, per celebrare tutti insieme le lodi mattutine, la preghiera con cui la Chiesa cattolica “saluta” il nuovo giorno. «Ci preme sottolineare che il partecipare a questa iniziativa di preghiera non potrà e non dovrà essere considerata una protesta in quanto non lo è e non lo sarà mai – si conclude la nota – Non importa in quanti saremo nel nostro incontro di preghiera mattutino, ma se il numero dei partecipanti sarà importante, lo sarà agli occhi di chi dal di fuori vedrà la nostra comunità unita nella preghiera». Un chiaro auspicio, quindi, quello dei fedeli, non solo per tenere viva una parrocchia ma anche per non far chiudere gli occhi su un vero e proprio gioiellino artistico come la chiesa di via Abbrescia.

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