(Adnkronos) – “Il Next generation Eu è evidente a tutti che non è più sufficiente” perché “non poteva tenere in considerazione – e oggi non può non tenere conto – del grande impatto che la guerra in Ucraina ha avuto sulle nostre economie. Bisogna fare di più oggi a livello Ue, partendo proprio dal caro energia”. Così il premier Giorgia Meloni intervenendo in videocollegamento a ‘L’Italia delle Regioni’.
“Il Pnrr è un’eredità importante ma se quelle opportunità non vanno perse” e per questo “il governo ha deciso di riattivare la cabina di regia per monitorare lo stato di attuazione degli obiettivi in modo rapido, efficace e coeso coinvolgendo tutti gli attori in campo”, comprese “le parti sociali”.
“Credo ci sarà molto, molto da lavorare – ha rimarcato – ma anche modo di lavorare insieme nelle prossime settimane. Le risorse e gli obiettivi non devono correre su un binario indipendente ma complementare, con interventi previsti da altre politiche nazionali”.
Quanto alla manovra 2023, “avremmo voluto fare di più e meglio ma quando ti confronti con una situazione come quella attuale sul caro energia e caro materie prime ovviamente bisogna lavorare per priorità”. Manovra che, a detta del presidente del Consiglio, ha il merito di “garantire la tenuta e offrire risposte concrete”.
Sull’autonomia differenziata “il governo vuole favorirne l’attuazione in tempi rapidi, in un quadro più ampio di riforme a nostro avviso tutte fondamentali per rafforzare l’attuale assetto dello Stato. L’obiettivo è una maggiore responsabilizzazione per tutti, Regioni, Province e Stato, ma l’autonomia differenziata non sarà mai un pretesto per lasciare indietro alcune parti del territorio italiano: noi lavoreremo per una sua attuazione virtuosa, vogliamo assicurare coesione nazionale”.
“La maggiore autonomia che ciascuna Regione potrà chiedere nell’ambito di quanto previsto dalla Costituzione è finalizzata a fare riforme per migliorare l’efficienza dei loro servizi, non a creare disparità tra i cittadini – ha rimarcato il presidente del Consiglio, che ha invitato ad andare avanti insieme e “senza pregiudizi” – L’auspicio del governo è che l’autonomia differenziata possa costituire per i territori una sfida, un giusto stimolo per colmare le diversità infrastrutturali, sanitari e sociali che esistono”.
Per Meloni, “è importante, fondamentale un confronto costruttivo tra tutti gli attori coinvolti” cercando di correggere le “storture su cui oggi si basa il rapporto tra Stato e Regioni” perché, rimarca, la modifica del Titolo V “su molte materie invece di semplificare ha aumentato la conflittualità tra poteri dello Stato, il contenzioso è cresciuto ulteriormente negli ultimi anni”.
Dunque “prima di fughe in avanti serve un confronto su collaborazione e competenze. Il governo vuole lavorare a una nuova forma di collaborazione: ricordo le critiche mosse da molti presidenti di Regione per il mancato coinvolgimento” su varie materie e anche “le critiche che io stessa ho mosso sul coinvolgimento mancato di un Parlamento che si ritrovava a votare un testo appena consegnato”.