«Non avevamo dubbi che la cosiddetta rimodulazione dei progetti tagliati dal Pnrr sarebbe stata finanziata con le risorse del Fondo sviluppo e coesione. Lo avevamo anticipato dopo la decisione del Governo di imporre alle Regioni di vincolarlo agli investimenti». Lo afferma la segretaria regionale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, dopo che sono state diffuse le anticipazioni di stampa sul Decreto Sud che prevederà la trasformazione dei fondi di coesione in strumento coordinato al Pnrr.
Il ministro Fitto, dice Bucci in una nota, «prova a fare il gioco delle tre carte e il risultato, stando così le cose, è un ritorno a un centralismo che avvilisce le autonomie locali, toglie risorse al sociale e alla cultura, si traduce in meno trasferimenti per il Mezzogiorno, che dovrebbe sommare il 40% dei fondi del Pnrr alla provvista legata al Fsc». E ancora: «Questo Governo e il ministro Fitto, in evidente difficoltà, sottrae quelle risorse che sono state utilizzate per progetti di inclusione sociale, lotta alle povertà, politiche attive del lavoro, riqualificazione risorse umane, social housing, tutela dell’ambiente, gestione risorse idriche ed efficientamento energetico. Tagli che hanno natura ancora una volta antisociale, tratto distintivo ormai del Governo delle destre».
Bucci invita la Regione Puglia – alla quale, sottolinea, «potrebbero essere destinate briciole o niente degli oltre 4 miliardi attesi dal Fsc, risorse aggiuntive a quelle del Pnrr» – a farsi «capofila di una protesta che coinvolga tutte le istituzioni del Mezzogiorno. A questa non mancherebbe il sostegno della nostra organizzazione e dei lavoratori e delle lavoratrici», afferma la segretaria regionale della Cgil affermando che le risorse dovrebbero essere prese «da chi evade il fisco per quasi 100 miliardi l’anno, da chi fa speculazioni finanziarie e si arricchisce con rendite parassitarie. Non tagliando la sanità o favorendo furbi e ricchi. Ci aspettiamo un segnale dalla Regione – prosegue Bucci -, che ci auguriamo vorrà essere al fianco della Cgil e di oltre cento sigle dell’associazionismo laico, cattolico, di impegno sociale e politico, che hanno promosso una grande manifestazione a Roma il prossimo 7 ottobre, proprio contro le misure ingiuste e sbagliate del Governo e per una piena attuazione della Costituzione, dalla tutela della salute alla dignità dei salari alla versa coesione territoriale».