(Adnkronos) – “Oggi è in corso la terza guerra mondiale di un mondo globalizzato, dove i conflitti interessano direttamente solo alcune aree del pianeta, ma nella sostanza coinvolgono tutti”. Lo ha ribadito il Papa incontrando gli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede. “L’esempio più vicino e recente è proprio la guerra in Ucraina, con il suo strascico di morte e distruzione; con gli attacchi alle infrastrutture civili che portano le persone a perdere la vita non solo a causa degli ordigni e delle violenze, ma anche di fame e di freddo. Al riguardo, la Costituzione conciliare Gaudium et spes, – ricorda Francesco- afferma che ‘ogni atto di guerra, che mira indiscriminatamente alla distruzione di intere città o di vaste regioni e dei loro abitanti, è delitto contro Dio e contro la stessa umanità e va condannato con fermezza e senza esitazione’”.
“Non dimentichiamo poi – dice il Pontefice- che la guerra colpisce particolarmente le persone più fragili – i bambini, gli anziani, i disabili – e lacera indelebilmente le famiglie”. Da qui il nuovo monito: “Non posso che rinnovare quest’oggi il mio appello a far cessare immediatamente questo conflitto insensato, i cui effetti interessano intere regioni, anche fuori dall’Europa a causa delle ripercussioni che esso ha in campo energetico e nell’ambito della produzione alimentare, soprattutto in Africa ed in Medio Oriente”.
Nel ricordare il sessantesimo anniversario dell’Enciclica Pacem in terris di S. Giovanni XXIII, Bergoglio osserva: “L’umanità era a un passo dal proprio annientamento, se non si fosse riusciti a far prevalere il dialogo, consapevoli degli effetti distruttivi delle armi atomiche. Purtroppo, ancora oggi la minaccia nucleare viene evocata, gettando il mondo nella paura e nell’angoscia”. “Non posso che ribadire in questa sede che il possesso di armi atomiche è immorale”, aggiunge Bergoglio, sottolineando poi che “particolare preoccupazione desta lo stallo dei negoziati circa il riavvio del Piano d’azione congiunto globale, meglio noto come Accordo sul nucleare iraniano. Auspico che si possa arrivare al più presto ad una soluzione concreta per garantire un avvenire più sicuro”.
“Occorre procedere sulla via di un disarmo integrale, poiché nessuna pace è possibile laddove dilagano strumenti di morte”, ammonisce Bergoglio, ricordando l’urgenza della pace: “Non possiamo eludere la domanda su come ritessere fili della pace”.