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Paolo Stasi ucciso per un debito di 5mila euro. Per l’agguato arrestati tre suoi coetanei

Anno 2022, 9 novembre, ore 17.30. Paolo Stasi veniva ucciso, sull’uscio di casa in via Occhi Bianchi, 16, a Francavilla Fontana, da due colpi di pistola. A freddarlo, per un debito di soli 5mila euro, un suo amico. Dopo quasi sette mesi, il suo killer oggi 18enne, Luigi Borracino è stato arrestato dai carabinieri di…

Anno 2022, 9 novembre, ore 17.30. Paolo Stasi veniva ucciso, sull’uscio di casa in via Occhi Bianchi, 16, a Francavilla Fontana, da due colpi di pistola. A freddarlo, per un debito di soli 5mila euro, un suo amico.

Dopo quasi sette mesi, il suo killer oggi 18enne, Luigi Borracino è stato arrestato dai carabinieri di Brindisi e di Francavilla Fontana, assieme al complice che lo aveva portato lì con l’auto, il 21enne Cristian Candita. Agli arresti domiciliari la fidanzata di quest’ultimo, Marirosa Mascia, di 24 anni, mentre quella del killer Sara Canovari, di 20, è stata sottoposta all’obbligo di dimora, così come un quinto ragazzo, Pasquale Moldavio, 20 anni, che secondo l’accusa avrebbe preso il posto di Paolo Stasi, dopo la sua morte, come custode della droga.

Sì, perché l’omicidio di un 19enne, portato a segno con lucida freddezza da chi all’epoca non ne aveva ancora 18, secondo le indagini coordinate dal pm di Brindisi Giuseppe De Nozza e dalla procuratrice per i minorenni di Lecce, Simona Filoni, è maturato in un inquietante sottobosco di giovanissimi spacciatori. In un giro di marijuana, in particolare, che per mesi ha inondato Francavilla Fontana, negli ambienti frequentati dai più giovani.

Indagata a piede libero, per detenzione di sostanze stupefacenti (di cui faceva uso la sera dopo aver terminato di lavorare) la mamma di Paolo, Nunzia D’Errico. «La donna – si legge nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Brindisi, Vittorio Testi – non risulta aver istigato o determinato il figlio, non risulta aver offerto alcun contributo causale alla detenzione e all’occultamento delle sostanze o al confezionamento delle dosi e la circostanza che la stessa fosse solita al figlio di chiedere di rollare degli spinelli induce a ritenere che non fosse neanche in grado di farlo da sola. È probabile che dopo aver scoperto che suo figlio ne facesse uso, abbia stretto un tacito accordo che prevedeva che, a fronte della sua discrezione e della sua tolleranza, il figlio le fornisse piccole quantità di marijuana destinata al suo esclusivo uso personale».

E tuttavia, mamma Nunzia ha rischiato di essere uccisa, testimone scomoda di quella droga che Borracino faceva girare. Lo raccontano le intercettazioni tra Borracino e Candita dopo l’omicidio di Paolo. Borraccino: «Hai capito! … Iniziamo già a sparare qualcuno già da questa sera…». Candita: «Noooo … non dobbiamo sparare più nessuno». Borracino: «Siiii». Candita: «Siii… Non adesso compà… adesso stanno brutte le cose… uè compà… tu compà…». Borracino: «Adesso quella dovevamo ‘fare’». Candita: «Io ti capisco.. che vuoi fare… che vuoi fare…». Borracino: «Quella dobbiamo ‘fare’ ora… No?». Candita: «Che c… vuoi fare… Nooo…». Borracino: «Lei proprio». Candida: «No, tu ora ti devi stare fermo… compà.. già è… già è così e stai vedendo.. salgono sempre di più (ndr riferito agli organi inquirenti). Se tu ora uccidi quella (ndr. Annunziata D’errico) pure tra un anno compà… siccome sanno che ti ha fatto il nome tuo… il primo da te vengono va! E ti chiudono in quel momento… No, non hanno … la prova quella è che quella ha parlato e tu sei uscito avanti (ndr allo scoperto) come un pollo…».

Un omicidio eseguito per futili motivi, per quei 5mila euro non pagati, ma anche lucidamente premeditato con un sopralluogo 4 giorni prima, una visita a casa con una scusa due ore prima e quella busta verde che Borracino aveva finto di dimenticare da Paolo, per poi telefonargli pochi minuti prima del delitto in modalità sconosciuta, non tanto per non farsi riconoscere dal suo amico, ma per rendere irriconoscibile, in seguito agli inquirenti, il numero di telefono dal quale era partita la chiamata.

Ventuno secondi per dirgli di portare giù la busta verde con le bustine, Paolo che scende in ciabatte per incontrare sulle scale il suo amico, poi i colpi di pistola: due, al polmone e poi al cuore. Per 5mila euro.

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