Ha raggiunto quota 50mila firme la legge di iniziativa popolare contro l’autonomia differenziata.
A darne notizia è Davide Carlucci, coordinatore di “Recovery Sud”, la rete dei sindaci del Sud Italia.
Il raggiungimento del quorum, spiega Carlucci, «è un risultato importante che manda un segnale preciso al governo Meloni: il Sud non si tocca! I Meridionali non si rassegnano alle deportazioni di massa e alla privazione dei loro diritti».
La raccolta firme era stata lanciata dal Coordinamento per la democrazia costituzionale di Massimo Villone. La rete Recovery Sud aveva aderito all’iniziativa organizzando la prima e finora unica manifestazione nazionale contro la riforma a Napoli il 17 marzo scorso e la raccolta di firme in molti Comuni della Rete.
«Il progetto della Lega di disgregazione dell’unità nazionale che asseconda la volontà delle regioni del Nord di tenere per sé la loro ricchezza, adesso va fermato – afferma Carlucci -. Perché la posta in gioco è evidente: se va in porto la riforma Calderoli avremo scuole di serie B, ospedali di serie B, strade e ferrovie di serie B ancora di più di quanto accada ora. E questo sì che porterà ad aumentare la fuga dei nostri giovani al Nord».
Per questo, conclude il sindaco di Acquaviva delle Fonti, «bisogna continuare ad andare avanti fino in fondo per ottenere la vittoria finale: il ritiro del provvedimento e il varo di un deciso piano di interventi per il rilancio del Sud che sani una volta per tutte gli squilibri esistenti in tutti i campi, dalla sanità allo sviluppo economico».