L’Autorità di Sistema portuale del mare Adriatico meridionale (Adspdmam) ha pubblicato, ieri, l’avviso per raccogliere manifestazioni d’interesse per la realizzazione dei lavori di recupero e rifunzionalizzazione del Bacino alti fondali (Baf) del porto di Manfredonia. Si tratta di un progetto finanziato con 121 milioni di euro dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
«Da almeno sei anni, con il presidente Michele Emiliano, di concerto con il presidente dell’Autorità Portuale, Ugo Patroni Griffi, e del presidente del Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale della provincia di Foggia, Agostino De Paolis, abbiamo concentrato energie e attenzioni massime su un progetto che abbiamo assunto come strategico per tutta la Puglia», commenta il vicepresidente della Regione Puglia e assessore ai Lavori pubblici, Raffaele Piemontese, sottolineando che il progetto definitivo è «risultato alla fine finanziato per 80 milioni di euro con il programma di interventi infrastrutturali in ambito portuale sinergici e complementari al Pnrr e per 41 milioni in attuazione di quanto previsto dal Pnrr stesso per le Zone Economiche Speciali: parliamo, cioè, della dotazione infrastrutturale su cui fondare una seria politica industriale che sia attrattiva per investimenti nazionali ed esteri – spiega -, con un potenziale enorme, ancora più rilevante quando riusciremo a ripristinare il collegamento ferroviario preesistente collegando il porto della Capitanata con la rete ferroviaria nazionale per lo sviluppo sostenibile della logistica delle merci».
Il porto industriale di Manfredonia era stato messo al centro dell’elaborazione della Zes Adriatica poi diventata interregionale tra Puglia e Molise, nell’ambito delle prime attività coordinate da Piemontese nel 2017.
Tra il 2019 e il 2020, la Regione Puglia aveva promosso nuove campagne di indagini per arrivare a progettare interventi incisivi per aumentare la “capacità” delle strutture esistenti su tutti i corpi del Bacino alti fondali. Il 23 aprile 2021, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici aveva espresso parere favorevole al progetto di fattibilità tecnico-economica, nel corso dell’adunanza a cui erano presenti i tecnici della Sezione Lavori Pubblici della Regione Puglia.
Dopo oltre 40 anni di manutenzione pressoché nulla, il Bacino alti fondali conoscerà un profondo consolidamento della struttura in modo da conservare l’opera e conferirle una maggiore capacità di utilizzo. In particolare i lavori si preoccuperanno di risanare le opere in calcestruzzo armato e di migliorare il comportamento dell’infrastruttura in caso di terremoti.
La realizzazione del porto industriale, a servizio dell’Area di Sviluppo Industriale di Foggia, ebbe inizio nel 1971 sulla scorta del progetto voluto dalla Cassa del Mezzogiorno e si protrasse sino al 1978. Tra il 2002 e il 2009 fu elaborato un progetto definitivo che non passò al vaglio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.