La terza, da sempre, è la serata più importante, perché finalmente si possono ascoltare le canzoni per una seconda volta. Dunque questa sera assisteremo all’esibizione di tutti e 25 i cantanti che riproporranno le loro canzoni e verranno votati dalla giuria popolare, insomma il cosiddetto televoto. Dopo queste due prime serate possiamo affermare, senza tema di smentita, che la Canzone italiana ha cambiato definitivamente pelle. Il nuovo cantautorato italiano non è più quello legato ad un determinato cliché che voleva che il cantautore fosse ideologizzato, e costretto in una gabbia di contenuti prettamente impegnati, «intellettuali» e radical chic, che non prevedevano testi immersi in quello che era il quotidiano. Oggi con artisti come Mahmood e Blanco siamo completamente dentro un cantautorato pop, ed in particolare per questi due artisti, nello stile Urban. Dove i testi parlano della propria condizione umana, sentimentale, a contatto con la realtà di tutti i giorni. Un cambiamento arrivato già dalle prime canzoni di Elisa, che pur confermando il proprio stile raffinato, stravolge il «bel canto» con una nuova musicalità e con testi che coinvolgono il pubblico nel con la loro modernità della armonia pop. Dove il Pop, non è sottostimato come popolare-folkloristico, ma innalzato a cantautorato moderno. Yuma, Rnkomi, portano brani dove la contaminazione di più stili, producono un nuovo sound che danno finalmente alla canzone italiana un sapore internazionale che tutti apprezzano.
Il caso Maneskin ci dice proprio questo. Ok è rock, ma l’animo latino e le sonorità pop hanno dato la spinta mondiale ad un gruppo tutto nostro che è giustamente esploso nell’olimpo dei «grandi». Tutto questo perché ha qualcosa da dire, sia nel suono che nei testi. Ed è un fenomeno italiano che va fuori dai soliti stereotipi della «melodia italiana» detta in senso dispregiativo. Il nostro «cuore italiano» batte sempre forte sul palco dell’Ariston, ma propone un nuovo cantautorato che guarda oltre oceano e si impone oltreoceano.
Ma sia chiaro, noi cantanti a Sanremo, non viviamo in una bolla. Seguiamo attraverso i monitor nei camerini e nel lungo labirinto del proscenio, ciò che accade sul palco del festival. Certo, siamo concentrati sulla voce e sul pezzo che eseguiremo, ma seguiamo regolarmente la gara, ma anche lo spettacolo. Ad esempio, le presenze dei personaggi che questa sera calcheranno il palco dell’Ariston, sono sicuramente d’alto livello. Partiamo dalla partner di Amadeus. Mai scelta, per me, fu più azzeccata. Drusilla Foer, oltre ad essere cantante ed attrice, è una assoluta protagonista del web. Ma soprattutto porta a Sanremo una cultura che è dentro le musicalità di oggi e il linguaggio che si utilizza nei testi delle canzoni dei nuovi cantanti. Così come l’ospitata di Roberto Saviano, indica una evoluzione della comunicazione, attraverso uno scrittore, che con il suo coraggio e la sua verbalità e gestualità corporea, ha lanciato un ponte alle nuove generazioni, riuscendo ad interpretare le esigenze e le difficoltà di una società che spesso non tiene conto dei ragazzi.
Sinceramente attendo con ansia questa terza serata, perché con il secondo ascolto delle canzoni riusciremo a capire meglio la definizione della gara e cominceremo a canticchiare i pezzi migliori di questa 72^ edizione del Festival della Canzone italiana di Sanremo.
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