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Network Contacts, è corsa contro il tempo: la “patata bollente” sul tavolo della Regione

No a una riproposizione dell’accordo difensivo (e mai digerito dai lavoratori) del triennio 2019-2022, ma al tempo stesso trovare una soluzione che permetta a Network Contacts di contenere il costo del lavoro (soprattutto sulla sede di Molfetta, dove la volontà è di mettere i sigilli a due delle tre strutture) e bilanci costi e ricavi.…

No a una riproposizione dell’accordo difensivo (e mai digerito dai lavoratori) del triennio 2019-2022, ma al tempo stesso trovare una soluzione che permetta a Network Contacts di contenere il costo del lavoro (soprattutto sulla sede di Molfetta, dove la volontà è di mettere i sigilli a due delle tre strutture) e bilanci costi e ricavi. È iniziata in Regione la task force presieduta dall’assessore al Lavoro, Leo Caroli, che ha la difficilissima patata bollente di trovare una soluzione alla crisi aziendale del colosso dei Contact Center e pure in tempi brevissimi. Già, perché è vero che i trasferimenti sono stati ritirati dal tavolo, ma è altrettanto vero che resta in piedi quel Piano di azioni collettive (Pac) presentato a marzo, pieno zeppo di lacrime e sangue per i lavoratori.

Il primo incontro si è concluso con un sostanziale zero a zero, in quanto l’azienda ha ricondotto alla necessità di bilanciare costi e ricavi la costituzione dei poli specialisti (Palermo, Molfetta, Taranto, Milano e Roma) e dei connessi trasferimenti, ribadendo la necessità aziendale di contenere il costo del lavoro. I sindacati presenti (Slc Cgil, Uilcom Uil, Fistel Cisl e Ugl) hanno ascoltato le dichiarazioni aziendali e si sono limitati a confermare, come hanno sempre fatto prima che il tavolo si rompesse a inizio mese, la propria disponibilità a verificare nel merito le proposte aziendali, ponendo come unico punto fermo la non derogabilità dalle previsioni contrattuali, offrendo come apertura la disponibilità a lavorare nell’ambito del Contratto collettivo nazionale di lavoro, per individuare soluzioni praticabili che non ledano l’impianto contrattuale nazionale.

Ci sono dei problemi, però. Uno tra tutti si chiama tempo. Azienda e sindacati devono trovare la quadra che accontenti gli attori in campo (o, forse, che scontenti il meno possibile) entro e non oltre il 9 giugno, al di là del quale Network rispolvererà quella Pac che non è mai stata accantonata. Il tavolo è stato aggiornato a lunedì prossimo, 29 maggio, con la premessa, da parte del presidente Leo Caroli, che se non vi fossero le condizioni per pervenire a una intesa, il tavolo regionale verrà ritenuto non idoneo a proseguire la trattativa, diversamente si protrarrà anche andare ad oltranza.

Senza dimenticare che il 5 giugno ci potrebbe essere, a riguardo, il secondo incontro con il prefetto Antonella Bellomo. La sensazione è che un punto in comune si troverà, ma è fondamentale che tutti facciano la loro parte. Fino all’ultimo secondo.

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