(Adnkronos) – Da tempo pensavo che sarebbe stato molto bello fare un’esperienza come attrice, ma attendevo la magia di qualcosa che mi colpisse e che mi permettesse di fare qualcosa che non riuscivo a fare come cantante”. Per Elodie la magia è arrivata grazie a Ti mangio il cuore, nuovo film diretto da Pippo Mezzapesa, in Orizzonti a Venezia 79 e nelle sale dal 22 settembre con 01 distribution, poi dal 2023 sulla nuova piattaforma Paramount+. Prodotto da Indigo Film con Rai Cinema e Paramount+, Ti mangio il cuore è ispirato all’omonimo libro di Carlo Bonini e Giuliano Foschini, edito da Feltrinelli.
“Mi è stato proposto che era ancora una bozza – racconta Mezzapesa – e vi ho trovato uno studio puntuale sulla mafia garganica, una mafia efferatissima, che uccide togliendo i connotati, e quindi anche il ricordo. Leggendo tra le pagine, tra le varie storie di questo romanzo ho trovato quella della prima pentita della mafia foggiana. Una storia che avrei voluto raccontare molti anni fa e che ho ritrovato qui: la storia di un mondo crudele visto attraverso la lente di un amore impossibile, bruciante”.
A riaccendere un’antica faida tra due famiglie rivali è l’amore proibito tra Andrea (Francesco Patanè), riluttante erede dei Malatesta, e Marilena (Elodie), bellissima moglie del boss dei Camporeale. Una passione fatale che riporta i clan in guerra. Ma Marilena, esiliata dai Camporeale e prigioniera dei Malatesta, contesa e oltraggiata, si opporrà con forza di madre a un destino già scritto. “Marilena è una donna vera, con un carattere complesso, che si ribella a certi schemi – racconta ancora Elodie –. Mi sono completamente innamorata del personaggio, ho pensato subito fosse una grandissima occasione per me, per confrontarmi con qualcosa di molto distante da quello che faccio abitualmente”.
“Sicuramente ho scoperto cose di me, anche e soprattutto grazie agli altri, perché lavorando insieme agli altri scopri le tue difficoltà ma anche il modo di poterle superare, questo grazie a persone che mi hanno sostenuta, penso ad esempio a Lidia Vitale (che nel film interpreta Teresa Malatesta, la madre di Andrea, donna feroce che non si ferma di fronte a nulla pur di veder completato il disegno di una vendetta terribile, ndr), che con me è stata sin da subito accogliente e disponibile”, prosegue Elodie. E il film esplora con forza la dicotomia tra queste due figure femminili: “Due donne che amano, di un amore differente ma comunque forte, una che rimane irretita, vittima di un contesto, che non riesce ad opporsi a questo contesto, prigioniera di un amore malato”, dice il regista Pippo Mezzapesa.
“E poi Marilena, e con lei l’amore che potrebbe essere salvifico, che potrebbe far affrancare Andrea da questo contesto ma che non riesce a spezzare fino in fondo l’ineluttabilità del male. In un certo senso la figura di Marilena può ricordare quella di Elena di Troia, a causa della quale scoppiò la guerra tra Atene e Sparta, ma qui è una donna molto attiva, capace di sovvertire gli eventi”, spiega il regista.Che sulla scelta di affidare questo ruolo così importante ad Elodie racconta: “Ci sono stati due punti di partenza per me, il bianco e nero ed Elodie. Con Nicola Giuliano (Indigo, ndr) si ragionava sulla possibilità di avere un’attrice che potesse interpretare un personaggio così forte, in maniera istintiva e anche fragile, ho pensato subito a lei. L’ho spiazzato e proprio per questa sua follia ha accolto la proposta. Quindi le abbiamo fatto leggere la sceneggiatura e lei che è la più pazza, coraggiosa e istintiva di tutti ha detto sì”.
Ma è un’esperienza, quella da attrice, che pensa di proseguire? “Assolutamente sì, non foss’altro per continuare ad esplorare parti di me che magari ancora non conosco. Ma come in questo caso dipende sempre dai progetti, voglio scegliere con attenzione le cose, starci dentro”. Competano il cast del film Tommaso Ragno, Francesco Di Leva, Michele Placido, Brenno Placido: “Elodie è solo una meravigliosa interprete che impreziosisce un film e un cast che abbiamo scelto con molto impegno, attenzione. Volevamo attori che potessero anche confondersi, mimetizzarsi con la realtà, restituendo personaggi archetipici. Credo che il film possa parlare ad un ampio pubblico e spero che Elodie possa in qualche modo rappresentare un traino anche per questo”, dice ancora Mezzapesa, che conclude: “Sono convinto che una realtà si debba raccontare sia per le luci ma anche per le ombre che nasconde, le sue ferite, e raccontarle potrebbe aiutare a rimarginarle”.