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Miliardi di euro dilapidati: l’azzardo divora la Puglia. Mai viste così tante puntate “fisiche” e online

In Italia la spesa per il gioco d’azzardo è destinata a sfondare il muro dei 140 miliardi l’anno. E, in questo scenario a tinte fosche, la Puglia non è certo da meno, se è vero come è vero che la regione è quinta in Italia per giocate online e settima per il gioco “fisico”. I…

In Italia la spesa per il gioco d’azzardo è destinata a sfondare il muro dei 140 miliardi l’anno. E, in questo scenario a tinte fosche, la Puglia non è certo da meno, se è vero come è vero che la regione è quinta in Italia per giocate online e settima per il gioco “fisico”. I dati-choc sono emersi durante la presentazione dell’edizione aggiornata de “La pandemia da azzardo. Il gioco ai tempi del Covid: rischi, pericoli e proposte di riforma”, curato da Claudio Forleo e Giulia Migneco per Avviso Pubblico, edito da Altraeconomia e discusso ieri nella Camera dei deputati.

Nel 2021, in tutta Italia, slot-machine, videopoker, gratta e vinci e altri giochi d’azzardo hanno “divorato qualcosa come 111,7 miliardi di euro complessivi, per un spesa pro capite di 1.827 euro. La Puglia è andata ben oltre la media nazionale, toccando addirittura i 2.132 euro pro capite dilapidati in puntate d’azzardo. Non è un caso, d’altra parte, che la regione di Bari sia la quinta in Italia per giocate online, con 1.407 euro pro capite di giocate, e la settima per gioco fisico, con 725,6 euro pro capite. Risultano poi attivi 1.386.138 conti per il gioco online e 412.647 aperti.

Le prospettive, tuttavia, non sono affatto positive. Stando alla relazione del Libro Blu dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm), le stime per il 2022 potrebbero toccare un nuovo record. Si parla di circa 140 miliardi di euro in giocate: un incremento dovuto all’azione di repressione del gioco illegale, sebbene le inchieste giudiziarie dimostrino come l’attuale organizzazione del comparto azzardo favorisca le mafie e come esse continuino a gestire parti del settore legale e illegale.

Insomma, la Puglia, al pari del resto d’Italia, ha imparato presto a spendere fiumi di denaro senza nemmeno uscire di casa, o dalla scrivania del proprio ufficio. «Un fenomeno che, a dispetto di una pandemia messa quasi alle spalle, sconta il cosiddetto effetto Covid – spiegano da Avviso Pubblico – I lockdown hanno generato una strana entropia, spostando l’equilibrio dell’azzardo verso le giocate telematiche. La raccolta fisica è crollata sotto il 40 per cento, quella telematica ha superato il 60 per cento».

Di qui la proposta di Pierpaolo d’Arienzo, sindaco di Monte Sant’Angelo e coordinatore pugliese di Avviso Pubblico: «È fondamentale coinvolgere Regioni ed enti locali nella concertazione sulle regole che investono da vicino gli enti territoriali. Va garantito il gioco legale attraverso il suo ridimensionamento, nel numero dei punti vendita e nell’offerta di tutti i giochi. Non è pensabile immaginare che l’unica risposta sia la compartecipazione al gettito erariale, che non risolve il problema della dipendenza, ma paradossalmente rischia di alimentare un circuito vizioso. È impossibile combattere la dipendenza da gioco d’azzardo mantenendo l’attuale gettito erariale garantito dal mercato».

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