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Migranti, Piantedosi: “Blocco navale? Da Meloni nessuna marcia indietro”

(Adnkronos) - ''Non è vero'' che è sparito il blocco navale dall'agenda della premier Meloni, ''non ha fatto nessuna marcia indietro e insiste ancora con questo obiettivo'' ritenendo che questa possa essere una strada importante'' ovviamente in ''accordo con i paesi interessati''. Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi intervenendo al dibattito 'Immigrazione, sicurezza,…

(Adnkronos) – ”Non è vero” che è sparito il blocco navale dall’agenda della premier Meloni, ”non ha fatto nessuna marcia indietro e insiste ancora con questo obiettivo” ritenendo che questa possa essere una strada importante” ovviamente in ”accordo con i paesi interessati”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi intervenendo al dibattito ‘Immigrazione, sicurezza, cittadinanza: governare il presente’ alla Festa nazionale di Italia Viva.  

Facendo l’esempio dell’operazione Sophia, Piantedosi ha spiegato che, ”nell’elaborazione che aveva fatto l’Europa”, era una ”missione di controllo in accordo con i Paesi di origine dei flussi o per risoluzioni internazionali” che doveva essere completata con ”la possibilità di frenare i migranti chiedendo anche la partecipazione dello Stato da cui partono, quindi gestire lì sul posto la selezione delle domande di accesso alla protezione internazionale”. 

”Sophia” non ha funzionato perché ”si fermava ai primi due step e non al terzo”, ha poi aggiunto. ”Si faceva un dispositivo navale di monitoraggio, le persone arrivavano e dovevano essere salvate, perché il dovere di salvataggio è inderogabile, e una volta che salivano a bordo di natanti italiani in acque internazionali non c’era alternativa e dovevano essere portate in Italia”.  

”Per la prima volta almeno nella discussione di oggi si è parlato di voler sostenere l’Italia per bloccare le partenze” ma è ancora presto per dire che siamo di fronte a un ”cambiamento epocale” o un ”cambio di paradigma”, ha detto ancora Piantedosi aggiungendo: ”Non ho la prova tangibile ma sono solito fare affermazioni solo se sono suffragate da elementi di prova. Adesso, non so perché il ministro Salvini l’abbia detto ma certo in un giorno c’è stata una tale concentrazione di arrivi di barchini, che noi sappiamo essere partiti dall’area di Sfax, che è difficile immaginare che non ci sia stata la possibilità di controllare un’area ben precisa con seimila persone in spiaggia e oltre 200 barchini pronti a partire”. Il ministro dell’Interno si riferisce alle dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini su una presunta regia occulta dietro gli arrivi. 

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