Chiunque visiti gli antichi rioni Sassi nota il conflitto tra la bellezza di luoghi straordinariamente e storicamente autentici con arredi urbani “fai da te” che limitano la fruizione fisica e visiva di scorci che i visitatori vorrebbero poter ammirare.
Quello che da sempre ha rappresentato una nota stonata, un costume irrispettoso ed egoisticamente incurante, pare essere giunto al capolinea. A stabilirlo, infatti, ci ha pensato l’adeguamento, discusso e approvato nel Consiglio Comunale del 24 novembre, del vigente regolamento comunale per la disciplina dell’arredo urbano nei Sassi.
Il raggiungimento dell’obiettivo ha coinvolto, attraverso un percorso travagliato, le locali organizzazioni del commercio, delle strutture ricettive e dei residenti attraverso la partecipazione di loro rappresentanti. L’adeguamento diventa un utile strumento per regolare la disciplina della gestione degli arredi urbani ostacolando la deriva anarchica intrapresa impunemente.
Nello specifico si sono stabilite le schede tecniche di dettaglio necessarie per l’esposizione di targhe, toponomastica, tende parasole, bacheche espositive, insegne, pergolati, gazebo e antenne.
L’obiettivo primario, si legge nel comunicato, è quello di disciplinare i differenti aspetti relativi all’integrità materiale e visiva e all’utilizzo degli spazi, in particolare per quelli all’aperto.
Non è difficile giungere alla conclusione che ombrelloni, gazebo e dehors non siano compatibili con la storicità dei luoghi millenari Patrimonio Unesco, disturbando con la loro presenza, tanto la fruibilità dei luoghi quanto la gradevolezza visiva. Con l’adeguamento in questione, quindi, si pone un contrasto allo squilibrio decorativo, vietando il posizionamento di tali manufatti in quei coni visivi stabiliti, in modo da non occultare o disturbare scorci e monumenti di notevole rilevanza storica.
Altro annoso argomento che ha animato i lavori della Commissione Cultura è stato quello relativo alle occupazioni di suolo pubblico che, da regolamento vigente al comma 3 dell’articolo 10, deve essere temporaneo e per un tempo massimo stabilito di 180 giorni, scaduti i quali, l’installazione degli arredi prevede la subordinazione al preventivo deposito del titolo abilitativo.
Se è vero che le attività commerciali devono poter lavorare nelle migliori condizioni possibili, è altrettanto vero che il rispetto per gli antichi rioni Sassi deve prevalere affinchè, anche turisticamente, possano continuare a rappresentare l’attrattiva necessaria per nutrire, a maggior ragione, di riflesso l’economia dell’intera comunità.