Esiste a Matera, distante circa 7 km in direzione Altamura, Venusio, borgo rurale al tempo meraviglioso ma che oggi versa in condizioni disastrose con scuole vandalizzate, nessuno spazio all’aperto per i più piccoli, marciapiedi dissestati e pericolosi e cavi dell’elettricità lasciati scoperti e alla portata di tutti.
Costruito per il risanamento degli antichi rioni Sassi, Venusio fu tra i borghi destinati ad accogliere i contadini estratti dalle case malsane scavate nella roccia e che oggi rappresentano il riscatto della città di Matera.
In realtà, Venusio, ebbe un’origine assai diversa e controversa. I suoi inizi rurali risalgono al lontano 1917 allorchè, dopo la rotta di Caporetto, furono promessi terreni da coltivare ai combattenti in trincea.
Parentesi storica utile a spiegare le ragioni per le quali, quando nel 1955 si affidarono le case del borgo ai fuoriusciti dai Sassi, si dovette fare i conti con i terreni già affidati nel 1928. A causa di questo “conflitto” logistico molte case furono consegnate senza terreno, condizione essenziale per la vita dei contadini che preferirono il lavoro edile in quel fervore di realizzazioni urbanistiche a quello della coltivazione.
I contadini quindi, che si erano affidati all’edilizia, nel momento in cui si terminarono i lavori di realizzazione dei borghi e dei quartieri, si videro costretti a prendere le loro valigie di cartone ed emigrare alla ricerca di fortuna. Finisce così il sogno collettivo del quartiere pensato da Alcide De Gasperi e realizzato dall’architetto Luigi Piccinato.
Oggi, Venusio, è un agglomerato urbano di circa 500 abitanti. Per la sua posizione strategica esattamente collocato tra Matera e Altamura, ha visto la realizzazione del più grande Centro Commerciale della zona e di un hotel lussuoso e prestigioso. Adiacente al borgo “vecchio” si è realizzato un moderno quartiere, che seppur convivente del borgo Venusio vive condizioni e prospettive differenti. Passeggiare oggi tra i vicoli del borgo conduce a profonde riflessioni in merito alla gestione delle periferie da parte della politica.
Terminate le ampollose campagne elettorali, pregne di ogni più rosea prospettiva, la popolazione torna a fare i conti con un degrado ed un profondo senso di abbandono che tramortisce lo spirito di chi vorrebbe disegnare un futuro dignitoso alle nuove generazioni costrette, per questo, a scegliere mete ben distanti da quel frustrante malessere. Marciapiedi distrutti, scuole abbandonate e vandalizzate, edifici pericolanti, tombini scoperchiati, fili di corrente sospesi, campetto devastato e nessun’area per i più piccoli. Le famiglie che oggi abitano Venusio si vedono costrette a vivere un disagio imbarazzante. Le presenze delle strutture prestigiose ai suoi confini non sono servite per distribuire un agio equilibrato, e l’urlo delle famiglie cade, sempre, da anni, nel vuoto dell’indifferenza politica.