Si è concluso intorno alle 21 di ieri sera, 24 novembre, il vertice di maggioranza a casa della premier Giorgia Meloni, durante il quale insieme ai due vice Tajani e Salvini, al leader di Noi Moderati e al ministro Giorgetti, c’è stata anche l’occasione per brindare alla vittoria della Coppa Davis dell’Italia.
Poi al centro la Manovra di bilancio. Poche modifiche concordate e solo con l’ok del Mef sulle coperture. Tra le righe della nota diffusa al termine del vertice di centrodestra emerge la linea data dalla premier Giorgia Meloni agli alleati.
Uno stop, di fatto, a proposte non condivise da tutta la maggioranza come quella della riduzione del canone Rai chiesto dalla Lega. Ma anche l’ulteriore taglio dell’Irpef sul quale insiste da tempo Forza Italia, al momento risulterebbe complicato.
Temi su cui comunque tanto la Lega quanto Fi non sembrano voler mollare la presa. L’invito, dunque, è quello a concentrarsi su poche modifiche da segnalare al Tesoro che ne valuterà poi la fattibilità.
Gli unici spiragli riguardano in particolare misure «relative alle forze dell’ordine, alle politiche sociali e ai settori produttivi». E dunque niente stretta sul turn over delle forze dell’ordine (un punto sul quale lo stesso Giorgetti ha fatto in passato delle aperture) ma anche Ires premiale (una misura chiesta dagli imprenditori alla quale il ministro Adolfo Urso starebbe lavorando) e ok a misure come il “bonus” per le attività extra-scolastiche caldeggiato da FdI o ulteriori detrazioni per i figli (Nm e FI chiedono di innalzarne l’attuale tetto di 800 euro).
«Il proficuo incontro – si legge nel testo diramato da palazzo Chigi – ha riscontrato la piena condivisione di vedute a sostegno di una manovra che guarda alle esigenze del sistema sanitario, di famiglie, lavoratori e tessuto produttivo». Modifiche migliorative proposte a livello parlamentare saranno «valutate con attenzione dal governo» ma con un occhio ai conti pubblici.
Inoltre «i leader hanno dato mandato al ministro Giorgetti di valutare, alla luce delle coperture necessarie, la praticabilità di alcune proposte di modifica condivise da tutti».