(Adnkronos) – “Confido che il Parlamento apprezzi il lavoro svolto, evitando di presentare emendamenti”. Così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti dopo il via libera del Consiglio dei ministri alla Manovra 2024. Gli fa eco il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini: “Siamo estremamente soddisfatti, il nostro obiettivo è che ci sia l’approvazione nei tempi più rapidi possibili” della manovra “senza emendamenti di maggioranza, poi l’opposizione farà la sua parte ovviamente”.
Una manovra senza emendamenti di maggioranza “Da parte nostre c’è l’intento di dare un segnale positivo con la rapida approvazione di una legge di bilancio che applica pienamente il programma elettorale del centrodestra. Poiché questa manovra comprende vari collegati, il parlamento avrà pienamente il suo ruolo sui collegati e sui numerosi altri provvedimenti che abbiamo sul tavolo in questo periodo, trattandosi di una legge di bilancio che, come dovrebbe essere sempre, non comprende micro-interventi”. Così, interpellato dall’Adnkronos, il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato Lucio Malan. “Comunque, è pienamente ragionevole che la maggioranza agevoli il passaggio parlamentare”, puntualizza il presidente dei senatori di Fdi.
Ma per le opposizioni la bocciatura è univoca e senza appello. Su sanità, innanzitutto, e scuola la critica è corale. E poi la mancanza di politiche industriali e il rischio fallimento sul Pnrr, su cui Calenda rimarca il confronto “impietoso” con la Spagna. Ed ancora nulla contro carovita, caromutui, carocarburante: “Capisco che Meloni sia andata via dalla conferenza stampa senza rispondere alle domande…”, l’affondo di Conte.
E nemmeno ci sarà la possibilità di qualche intervento delle opposizioni nell’esame in Parlamento. La manovra dovrebbe essere inemendabile, almeno nei progetti di Giorgia Meloni e Matteo Salvini. “Vedremo se sarà vero”, osserva con scetticismo il capogruppo Pd al Senato, Francesco Boccia, ma se il diktat della premier venisse rispettato, per l’esponente dem “zero emendamenti è un colpo pericolosissimo per la democrazia parlamentare”.
‘La stroncatura del Pd è non solo di merito ma anche sul ‘respiro’ della manovra del governo Meloni: ‘È una legge di bilancio assolutamente non all’altezza della situazione difficile che sta vivendo il Paese. Una manovra -sottolinea Schlein- senza visione strategica, senza misure in grado di ridare slancio all’economia e agli investimenti, fatta per dare qualche contentino ma che, alla fine, non migliorerà le vite degli italiani”. I punti dolenti: “Sulla sanità, tema sul quale avevamo chiesto un’attenzione particolare Giorgia Meloni non mette nemmeno i 7 miliardi che servivano a non ridurre i livelli di spesa di quest’anno, questo significa tagli ai servizi. E non si pensi di ridurre le liste d’attesa solo caricando di ulteriore lavoro il personale sanitario che è già al limite, senza sbloccare le assunzioni”. E poi rimarca la segretaria del Pd “non si prevedono risorse sufficienti per i servizi essenziali come la scuola e i trasporti pubblici”.
Non fa sconti Calenda: “La manovra presentata dal Governo è populista e pericolosa. Quattordici miliardi di tagli provvisori di tasse fatti in deficit, cioè indebitando i cittadini”, sottolinea il leader di Azione. “Poco e nulla su sanità e scuola, i diritti fondamentali dei cittadini oggi compromessi. Dal Pnrr (dove il confronto con la Spagna è impietoso) alla politica industriale, questo governo non sta riuscendo a far accadere nulla”. Calenda osserva: “Abbiamo sempre riconosciuto le difficoltà del contesto e gli errori dei governi passati (il buco del superbonus), ma questa risposta peggiora la condizione di insicurezza finanziaria del paese in un contesto internazionale instabile e incerto. Loro se ne assumeranno la responsabilità, noi ne pagheremo il conto. Purtroppo”.
Per Conte si tratta di una “manovra insignificante e dannosa che in un momento di grandi difficoltà economiche per i cittadini lancia un messaggio chiaro: arrangiatevi”. E quindi elenca le ‘mancanze’, oltre a nulla sul carovita, “non mette nemmeno 1 euro in più nelle buste paga dei lavoratori, perché si limita a fare il compitino di confermare un taglio del cuneo fiscale che già esiste”.
Insiste il leader M5S: “Hanno attaccato la Fornero, ma alla prova dei fatti il ministro Giorgetti oggi dichiara che ‘sarà molto più restrittivo il ricorso al pensionamento anticipato’. Nessuna traccia delle pensioni minime a 1000 euro invece viene definitivamente cancellata Opzione donna. Niente per scuola e sanità, che torna a livelli di investimento rispetto al Pil inferiori al pre-pandemia”.
Per il verde Angelo Bonelli di Avs si tratta di una legge di bilancio “miope” con “tagli su tutti i servizi pubblici, dirottando risorse verso la sanità privata” per dare priorità “a progetti come il ponte sullo Stretto di Messina, esaudendo le richieste di Salvini. Come si può pensare di utilizzare 12 miliardi di euro, come confermato dal ministro Giorgetti, per un progetto del genere di fronte a un Paese in ginocchio dal punto di vista del trasporto pubblico locale e dei servizi pubblici essenziali?”.
Aggiunge Nicola Fratoianni di Sinistra italiana: “La presidente del Consiglio Meloni è un’illusionista: non può esserci altra definizione, di fronte alle chiacchiere della conferenza stampa. Non esistono i 100 euro in busta paga, con il cuneo fiscale, sono molti meno, come si è visto purtroppo nei mesi scorsi” e “sulla sanità – rimarca – il gioco di prestigio e’ persino peggiore perché non c’è alcuna risorsa aggiuntiva. Ma d’altra parte, da chi ha promesso il taglio delle accise sulla benzina e poi ha fatto il contrario, non ci si poteva aspettare altro”.
Per Riccardo Magi di Più Europa quello del governo “è una sorta di tetris assistenzialista depressivo e deprimente, finanziato in gran parte con il deficit” fatto di “nuovi bonus da distribuire e vecchi bonus da spacchettare. Nessuna misura strutturale per crescita, concorrenza e giovani. Capisco che non possono realizzare le loro proposte, capisco che la situazione economica internazionale è complicata, capisco il fardello del superbonus, ma così siamo ben al di sotto di qualsiasi aspettativa”.