«Salari e pensioni dignitose, diritto alla salute e all’istruzione, unitarietà dei diritti che sono l’architrave della nostra Costituzione, la via maestra per la democrazia». Sono queste, spiega la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, le motivazioni alla base della grande manifestazione nazionale che si terrà il prossimo 7 ottobre a Roma.
La mobilitazione, intitolata proprio “La via maestra. Insieme per la Costituzione”, vede tra i promotori tra gli altri Cgil, Acli, Anpi, Arci, Emergency, Fondazione Gimbe, Fondazione Disuguaglianze e Povertà, Legambiente, Libera, Sbilanciamoci, Medicina Democratica, Wwf Link, Rete Studenti Medi, Uds, Udu. All’appello hanno già aderito oltre un centinaio di sigle associative territoriali e nazionali di impegno civile, sociale e politico.
La Cgil Puglia, fa sapere Bucci, sta organizzando dei pullman per consentire la partecipazione alla manifestazione. «L’appello – spiega – è a rivolgersi alle nostre strutture in tutte le città per prenotare un posto e dare voce al disagio crescente che vivono i nostri territori».
Il contesto in cui nasce la manifestazione è noto, sottolinea la segretaria generale della Cgil Puglia che evidenzia «le difficoltà che ogni lavoratore, pensionato, ogni famiglia, affronta quotidianamente, compressi come siamo tra inflazione che erode stipendi e pensioni già povere». Dai prodotti di prima necessità ai costi per l’istruzione, per il tempo libero, per la salute, «tutto è aumentato. Fermi sono rimasti solo i salari. Ma se si soffoca il consumo interno, la disponibilità delle famiglie di spendere, è evidente che il Paese va in crisi. E se il lavoro è sempre più precario e povero, è evidente che sempre più persone saranno costrette a emigrare, a spendere altrove le proprie competenze, a cercare opportunità dignitose di lavoro e di vita», aggiunge.
«In piazza – afferma Bucci – perché lavoratori e pensionati sono allo stremo per l’aumento del costo della vita, perché i giovani continuano a emigrare soprattutto dal Sud per scappare da un destino di precariato e salari da fame. In piazza per difendere il diritto alla salute e alla scuola pubblica, contro ogni tentativo di portare alla bancarotta il sistema sanitario nazionale a vantaggio di interessi privati, di divisione del Paese tra Nord e Sud».
Per queste ragioni quella del 7 ottobre «dovrà essere una manifestazione con un’adesione straordinaria, per dare forza alle nostre proposte – conclude Bucci -. Serve l’impegno e il protagonismo di tutti, lo dobbiamo fare per lo sviluppo e la tenuta democratica del Paese, per costruire un’idea di società inclusiva e giusta, che dia risposte a chi ne ha più bisogno, contro ogni egoismo politico e speculazione economica».