In Italia si sono abbattute ben 15 bombe d’acqua e violente grandinate nell’arco di 48 ore che hanno investito città e campagne con allagamenti, frane e danni da Nord a Sud del Paese.
È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Eswd (European severe weather database) in riferimento all’ondata di maltempo con l’allerta arancione in Emilia-Romagna e gialla in 11 regioni.
Ieri, a Lecce e nell’hinterland, violenti acquazzoni hanno messo in fuga i bagnanti giunti sulle spiagge nella prima domenica di giugno.
I violenti scrosci d’acqua hanno causato l’allagamento di alcune strade nel capoluogo salentino, anche se i disagi alla circolazione sono stati contenuti, come si apprende dai vigili del fuoco del comando provinciale che, tuttavia, sono dovuti intervenire per spegnere due grossi incendi, uno a Cavallino, alle porte di Lecce, e l’altro ad Alliste, nel Capo di Leuca.
Nel resto del Salento, invece, la pioggia non si è vista, a conferma di come il maltempo abbia interessato la Puglia meridionale a macchia di leopardo.
Coldiretti informa che una violenta grandinata ha danneggiato colture di ortaggi e pomodori nelle campagne della provincia di Lecce, soprattutto nella zona di Corigliano d’Otranto. «La caduta della grandine nelle campagne è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni, mandando in fumo un intero anno di lavoro», sottolinea Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Lecce.
La grandine, come spiega Coldiretti regionale, colpisce i frutti proprio nei primi giorni di formazione così da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni da renderli non adatti alla commercializzazione.