(Adnkronos) – Madonna conquista ancora una volta il cuore di Milano con i suoi eccessi e le sue trasgressioni da show. Si può dire tutto di lei tranne che non sia la regina indiscussa del pop. Eccola la prova, qualora ce ne fosse bisogno. Al Mediolanum Forum di Assago Miss Ciccone, nella prima delle due serate sold out del ‘The Celebration Tour’, regala un evento spettacolare ai fan di ieri e di oggi attraverso un viaggio nostalgico nella sua iconica carriera musicale lunga 40 anni. Quattordici ne sono passati dall’estate del 2009, quando i fan la videro salire in Rolls Royce sul palco di San Siro e otto dall’ultima volta che la diva ha fatto tappa in Italia. “Sono felice di essere qui – scandisce in italiano – È importante non dimenticare da dove venite. Sono felice di essere tornata in Italia dopo tutto questo tempo, mi siete mancati”.
In 11mila, tra cui fan come Elodie, Angelina Mango, Gianluigi Buffon, Marco Mengoni e gli stilisti Stefano Gabbana, Giorgio Armani e Donatella Versace, sono arrivati ad Assago per non perdere questo speciale Amarcord attraverso gli annali della storia della musica. E altrettanti sono attesi per sabato prossimo. Lo straordinario tour di ben 78 date, che toccherà tutte le principali città d’Europa e il Nord America (posticipato dopo la grave infezione che l’ha colpita prima dell’estate e che ha fatto addirittura temere per la sua vita), è una testimonianza dell’influenza e dell’impatto di Miss Ciccone non solo sulla musica pop ma anche sulla storia del costume.
Quattro dei suoi sei figli la seguono in tour, parte integrante di uno show ricco di coreografie, visual, cambi d’abito e inframmezzato da qualche provocazione, come sua abitudine. “Questo non è un concerto come gli altri – avverte Madonna – voglio mostrarvi la storia della mia vita e tutto ciò che la riguarda, insieme ai miei figli” e racconta di quando il padre le diceva che era una “pazza, pazza, pazza” a voler fare l’artista. Tutto inizia alla grande, seppure con oltre un’ora e mezzo di ritardo, con Madonna che appare su un palco ispirato alla torta nuziale degli Mtv Awards del 1984, organizzato su tre cerchi concentrici e con oltre 200 metri di catwalk. La scenografia è una festa per gli occhi, e fonde perfettamente elementi delle varie fasi della sua carriera.
Cinque gli atti dello spettacolo, più un encore, che tocca tutti i pezzi che hanno fatto da colonna sonora alla vita di ciascuno di noi, compresi quelli che lo negheranno. Dopo un’ouverture affidata a Bob The Drag Queen, maestra di cerimonie, Madonna sale sul palco avvolta in un kimono nero e intona subito ‘Nothing Really Matters’. Segue l’allegria degli esordi di ‘Holiday’ e ‘Into the Groove’, fino a ‘Live to tell’ con le immagini dei suoi cari amici morti a causa dell’Aids come Herbs Ritts, Keith Haring e Freddie Mercury che scorrono sui maxi schermi.
Sacro e profano si fondono in ‘Like a Prayer’, passando per la parte più sexy e trasgressiva con ‘Erotica’, ‘Justify My Love’ e le ballerine che si muovono in topless sulle note di ‘Hung up’. Lo show è un crescendo di hit senza tempo come ‘Vogue’ e ‘Human Nature’, mentre nella parte centrale si va dalla ‘bondiana’ ‘Die Another Day’ a ‘La Isla Bonita’, fino alla più intima ‘Don’t cry for me Argentina’ e alle influenze new age di ‘Ray of light’. Sul finale un medley di ‘Like a Virgin’ che include anche parti di ‘Billie Jean’ di Michael Jackson, mentre l’ultimo capitolo di questo viaggio si chiude con ‘Bitch I’m Madonna’.
La regina del pop naviga in acque sicure attraverso la sua discografia e ogni canzone non è semplicemente una performance ma una celebrazione dell’evoluzione della musica pop, in cui è stata sempre un passo avanti agli altri, sempre accompagnata dagli altrettanto iconici costumi, curati per l’occasione da brand di culto come Vetements, Versace e l’immancabile Jean-Paul Gaultier, amico di lunga data, cha rivisitato l’iconico reggiseno ‘a cono’ che tutti conoscono, trasformandolo in un fantastico bustier.
Tanti gli omaggi agli artisti che l’hanno ispirata: Michael Jackson, Prince, David Bowie, Billie Holiday. Fedele alla sua reputazione, l’ex Material Girl non evita di usare il palco per confermare ancora una volta il suo sostegno alla comunità Lgbtq+, presente in massa questa sera e per la quale rappresenta una vera icona nonché una delle prime testimonial nel mondo del pop e della società civile.
E’ vero che non è più la giovane squattrinata in cerca di fortuna che Mick Jagger in persona definì, sottovalutandola, “un bicchiere di talento in un mare di ambizione”. La conferma, se ci fossero ancora dubbi, è che la divina è ancora un mostro di talento in un oceano di meteore e starlette che in passato hanno provato, senza successo, a imitarla. Madonna è Madonna. Non solo incarna passato, presente e futuro della musica, grazie al suo innato fiuto per scovare la prossima tendenza e i talenti più grandi con cui collaborare, ha mantenuto intatta la sua capacità di reinventarsi sempre pur rimanendo fedele alla sua visione artistica.
Per i fan che hanno partecipato stasera non è stato solo un concerto ma la testimonianza dell’impatto senza tempo di una donna che ha plasmato il panorama musicale per quattro decenni della nostra vita e che continua, a modo suo, a farlo ancora. (di Federica Mochi)