Dal prossimo 16 ottobre parte a Taranto il nuovo corso di laurea in Scienze delle Produzioni e delle Risorse del Mare dell’Università degli Studi di Bari.
La presentazione della nuova proposta formativa, che rientra nell’anno accademico 2023-2024 a cura del dipartimento di Medicina e Veterinaria e che avrà sede al quartiere Paolo VI, si è tenuta ieri mattina a Palazzo di Città alla presenza del magnifico rettore, Stefano Bronzini, del delegato al corso, Nicola Zizzo, e, per il comune, del presidente del Consiglio Piero Bitetti.
«Abbiamo scelto Taranto per avviare questo corso triennale – ha detto Bronzini – perché ci è sembrata la città pugliese più adatta. Anche Bari ha il mare ma a Taranto abbiamo voluto dare una opportunità in più, un percorso di studi che possa offrire nuove opportunità ai giovani. Il mare è una risorsa importante su cui il Paese deve riflettere. Questo non è l’unico corso che abbiamo aperto quest’anno. Forti investimenti hanno riguardato anche l’ambito della terza missione».
«Al momento ci sono dodici iscritti – ha precisato Zizzo – ma considerato che ci si può registrare fino al 30 novembre siamo fiduciosi che il numero possa aumentare. Le finalità del corso sono molteplici: avere un’idea delle acque, la possibilità di mettere in mare delle strutture per fare un allevamento e comprendere le patologie, con buone opportunità occupazionali».
Il corso è così strutturato: il primo anno prevede nozioni di base e il secondo e terzo sono più specialistici. «La sede, probabilmente provvisoria, sarà a Paolo VI dove c’è già un distaccamento dell’università degli studi di Bari», ha sottolineato Zizzo. «Questo nuovo corso è un tassello importate per la nostra economia e per i nostri ragazzi – ha affermato Bitetti -. Vogliamo rendere Taranto una città sempre più universitaria con uno sguardo alle nostre vocazioni più naturali. Ci saranno sicuramente delle ricadute occupazionali importanti e ciò che più ci preme è che i nostri giovani possano rimane nella loro città per lavorare e mettere su famiglia. Il nostro obiettivo è avere una università tutta nostra». Il corso prevede l’accesso libero senza obbligo di frequenza.
I possibili profili professionali potranno essere l’esperto delle produzioni ittiche, di gestione dell’ecosistema marino, di relazioni tra attività antropiche e mare.