“Tacconi 1 di noi”. Recitava così lo striscione che gli Juventus club di Andria e Barletta hanno consegnato a Stefano Tacconi, colonna bianconera tra i pali negli anni ’80 e ’90, ricoverato a San Giovanni Rotondo a seguito di un’ischemia cerebrale che lo ha colpito nell’aprile del 2022.
“Capitan Fracassa”, come era soprannominato, si sta lentamente riprendendo e, nei giorni scorsi, ha ricevuto l’abbraccio dei suoi tifosi.
«Era il minimo che si potesse fare nei confronti di chi ha dato tanto alla maglia che amiamo», commenta il segretario dello Juventus club di Andria, Fabio Attimonelli. «Nei momenti di difficoltà di un qualsiasi fratello indipendentemente dall’appartenenza, dai colori, siamo sempre attenti nell’essere vicini a chi la pensa come noi. Per Stefano eroe bianconero per sempre, questo ed altro», aggiunge.
Ad accogliere la delegazione dei due Club, la moglie Laura del portierone bianconero. Una lunga chiacchierata nel ricordo di una festa di dieci anni fa per celebrare il decennale del Club andriese alla presenza proprio di Tacconi.
«Abbiamo colto al volo l’opportunità offerta dagli amici fraterni di Andria», aggiunge Luigi Zagaria, presidente dello Juventus club di Barletta. «Lo striscione realizzato in tutta fretta rappresenta al meglio il pensiero che abbiamo di Stefano. Un numero 1 in tutti i sensi. Non solo in porta».
I due Club hanno anche donato al portiere prodotti tipici del territorio oltre a sciarpe celebrative delle quali una riportava una frase a lui dedicata “Lotta e non mollare mai”.
