«Un sovraffollamento nazionale degli istituti carcerari del 12%, che è da controllare ma sicuramente non tragico; i problemi diventano invece gravi in Puglia dove da anni sono piene come un uovo, con un sovraffollamento che arriva al 60%». Il segretario nazionale del Sappe (il Sindacato di polizia penitenziaria), Federico Pilagatti, torna a parlare di sovraffollamento delle carceri pugliesi, puntando i riflettori sull’evidente scompenso che c’è tra il numero dei detenuti “affidati” su carta agli agenti e quelli realmente ospitati nelle varie strutture regionali.
«Le carceri pugliesi sono tra le più affollate: a Foggia con un organico di poliziotti per gestire 360 detenuti ne vengono ospitati 660 – attacca Pilagatti – a Taranto i poliziotti necessari per gestire 350, ora ne controllano 850. Stesso discorso per Lecce, con organico di poliziotti per gestire circa 800 detenuti che ne controlla 1.200, e a questa follia non sfuggono le carceri di Bari, Trani, Brindisi».
E per Pilagatti, «i danni di questa mala gestione dei detenuti sono molto gravi poiché provocano proteste, rivolte, suicidi, evasioni, aggressioni di poliziotti, poiché con un così altro numero di detenuti non è più possibile alcun controllo».
Le anomalie denunciate sono molteplici: «In alcune carceri (vedi Taranto e Foggia) non hanno letti, materassi, sedie, tavoli ed i detenuti sono costretti a mangiare in piedi – riassume – Ma non finisce qui poiché in queste carceri, oltre a non avere più la possibilità di poter gestire in maniera adeguata i detenuti, saltano tutti gli altri parametri riferiti alla rieducazione (gli educatori sempre gli stessi con il doppio dei detenuti), all’assistenza medica, per cui la Regione ha previsto un certo numero di operatori sanitari che sono costretti ad assistere, in maniera pessima, tanti detenuti in più».
Il Sappe, allora, «chiede al vice ministro della Giustizia il barese Sisto di onorare gli impegni presi pubblicamente che, avrebbero dovuto riequilibrare la situazione dei detenuti nelle carceri italiane, riducendo il sovraffollamento in quei posti ove la situazione risulta essere drammatica, (la sua Puglia) , per spostarli in quelli con tanti posti liberi».