È previsto per domani, a mezzogiorno, l’arrivo nel porto di Bari della Geo Barents, la nave di soccorso dell’ong Medici senza frontiere che lunedì scorso ha tratto in salvo 31 migranti in difficoltà al largo delle coste della Libia.
Sulla nave ci sono 20 uomini, due donne e nove minori, cinque dei quali non sono accompagnati da un adulto. I 31 migranti – provenienti da Siria, Bangladesh, Egitto e Iraq – erano a bordo di un barchino in vetroresina non idoneo alla navigazione.
A Bari è già in moto la macchina dell’accoglienza con un piano che sarà coordinato dalla Prefettura e che vedrà impegnati i soccorsi e l’assessorato comunale al Welfare.
«Lo sbarco, pur di entità limitate rispetto a quelle precedenti – spiega l’assessora Francesca Bottalico -, sarà caratterizzato dalla presenza di minori non accompagnati che richiedono una particolare attenzione e cura in arrivo e nel successivo smistamento tra le strutture individuate dalla prefettura. Una fase, quest’ultima molto delicata e impegnativa, alla luce della mancanza in tutta italia e così anche nell’ambito di Bari, di posti nelle strutture prefettizie, ministeriali e comunali a seguito del vertiginoso aumento di arrivi in questi mesi, come più volte, personalmente, ho denunciato e segnalato ai diversi livelli di governo», aggiunge.
Bottalico chiede quindi alla Regione Puglia di «poter derogare e ampliare i posti disponibili presso le strutture in essere» ribadendo la massima disponibilità «per garantire la rete di assistenza ai profughi e migranti durante lo sbarco, e successivamente anche nel caso di ricoveri nonché per l’accoglienza di infraquattordicenni».
In caso di necessità, informa ancora Bottalico, sarà predisposto un presidio ospedaliero pediatrico e saranno messi a disposizione kit di base, con abiti e prodotti per l’igiene, utili per chi sarà ricoverato per accertamenti a cura dell’Asl.
«Come assessorato abbiamo già predisposto a livello preventivo l’equipe dei mediatori interculturali, il pronto intervento sociale per offrire assistenza ai profughi, e accompagnamento a quelli maggiormente vulnerabili», dice Bottalico. «Sono previsti a oggi pochi minori ma che potrebbero aumentare, come spesso accade, dopo gli accertamenti anagrafici e medici in arrivo o presso il Cara», conclude l’assessora comunale al Welfare.