Il picco dei contagi da influenza, sommato ai casi di Covid, si avvicina inesorabilmente. E la Puglia, dove nelle ultime settimane si è registrata un’autentica impennata, rischia di affrontare la fase cruciale della “guerra” ai virus senza armi: nelle farmacie cominciano a scarseggiare antinfiammatori e cortisone, indispensabili sia contro il coronavirus sia contro i malanni di stagione.
Sono migliaia i pazienti che, nelle ultime settimane, sono usciti dalle farmacie “a mani vuote”. In molti punti vendita, infatti, scarseggia soprattutto il Nurofen, antinfiammatorio largamente utilizzato contro influenza e raffreddore: i flaconi di sciroppo e le confezioni di compresse, a cominciare da quelle con dosaggio da 200 milligrammi, sono quasi introvabili. Stesso discorso per il Clenil, farmaco a base di un derivato del cortisone usato per combattere asma bronchiale, riniti allergiche e altre patologie delle vie respiratorie. Come se non bastasse, le forniture di antibiotici largamente diffusi, come l’Augmentin, vanno da tempo a singhiozzo.
Al momento, per procurare questi farmaci basta attendere una manciata di giorni. Il timore, però, è che l’indisponibilità si trasformi in emergenza e che i tempi di approvvigionamento si dilatino proprio quando, in Puglia e nel resto d’Italia, è atteso il picco di contagi da influenza e Covid. L’andamento dei casi, infatti, dovrebbe peggiorare con il rientro di milioni di persone a scuola e in ufficio dopo la pausa natalizia. Secondo una stima al ribasso, che tiene conto solo dei casi segnalati, a letto ci sarebbe già un milione di italiani. La regione con il valore più elevato è la Campania, con 24,51 casi di influenza ogni mille assistiti, mentre l’intensità dei contagi è alta in Puglia e bassa in Basilicata. A ogni modo, la stagione influenzale 2023-2024 si appresta a superare, nel picco di contagi, tutte le precedenti, quando l’incidenza dei malanni di stagione era limitata da mascherine, distanziamento e campagne vaccinali imposti dal Covid.
Ma che cosa pensano i farmacisti della carenza di certi medicinali? «Il problema c’è – spiega Vito Novielli, presidente regionale di Federfarma – ed è dovuto non solo al picco delle richieste che caratterizza questo periodo, ma anche alla chiusura dei magazzini nel periodo natalizio per ferie o inventari. E poi non bisogna dimenticare le difficoltà di approvvigionamento di farmaci prodotti in altri Paesi o continenti». La carenza di certi medicinali, tuttavia, non deve spaventare i pazienti, almeno secondo i vertici di Federfarma: «Il consiglio – conclude Novielli – è quello di rivolgersi alle farmacie dove un’alternativa al prodotto richiesto si trova sempre». Dello stesso avviso Francesco Fullone, titolare di una farmacia a Bari e in passato presidente regionale di Federfarma: «Il sistema di approvvigionamento è senz’altro sotto stress, sebbene non si registri ancora l’emergenza dello scorso anno. Detto ciò, il Nurofen può essere sostituito da Tachipirina o paracetamolo e il Clenil da altri cortisonici per aerosol, ragion per cui non c’è nulla da temere».