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In Basilicata lavoro precario e povero: i numeri Insp non mentono

L’anno che sta per terminare è sempre più all’insegna del lavoro precario e povero questo il quadro che emerge dai dati pubblicati dall'Osservatorio sul precariato, diffusi dall'Inps. Nei primi 9 mesi del 2023 su 47.247 rapporti di lavoro instaurati nella regione Basilicata, solo 6311 sono a tempo indeterminato, 26211 a tempo determinato, 1223 in apprendistato,…

L’anno che sta per terminare è sempre più all’insegna del lavoro precario e povero questo il quadro che emerge dai dati pubblicati dall’Osservatorio sul precariato, diffusi dall’Inps. Nei primi 9 mesi del 2023 su 47.247 rapporti di lavoro instaurati nella regione Basilicata, solo 6311 sono a tempo indeterminato, 26211 a tempo determinato, 1223 in apprendistato, 5548 sono stagionali, 4227 in apprendistato e 3726 con contratto intermittente.

«Sono una dimostrazione plastica di quanto è importante la posizione della Uil sul contrasto al lavoro precario in Italia» dichiara Tortorelli. L’Inps scatta, infatti, una fotografia impietosa sul sistema di entrata nel mondo del lavoro: si registra una riduzione di attivazioni di nuovi rapporti di lavoro; diminuiscono sensibilmente le assunzioni a tempo indeterminato e in apprendistato e la temporaneità lavorativa sale, raggiungendo quasi l’80% dei rapporti di lavoro attivati.

«Continuiamo a sostenere che anche nel nostro Paese, per abbattere la curva della precarietà, occorra una riforma sul modello di quella spagnola, dove la regola per le assunzioni è quella del tempo indeterminato, lasciando alla contrattazione eventuali flessibilità.
Contestualmente, bisogna far pagare molto più di ora le assunzioni con contratti temporanei, utilizzando l’extra gettito per costruire una pensione di garanzia per i giovani con carriere discontinue. Abbiamo fatto due scioperi nazionali – il 17 novembre e 1 dicembre – proprio per un’inversione di questa tendenza negativa.

Purtroppo, però, il Governo non la pensa allo stesso modo e nella manovra economica ha cancellato gli unici strumenti per sostenere le assunzioni a tempo indeterminato: sono stati tolti per il 2024 gli incentivi rafforzati per giovani under 36 e donne» conclude Vincenzo Tortorelli, segretario Uil Basi

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