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Il ritorno dei “pagherò”

Gli effetti personali sono, all’apparenza, freddi e materiali, eppure necessari. Come potremmo mai vivere senza la carta d’identità, l’orologio, le chiavi di casa? Oggi come oggi però, a proposito di effetti, i più importanti sono quelli… bancari, ovvero le immarcescibili cambiali. Alla luce della crisi, degli stipendi sempre più striminziti e della galoppante inflazione, le…

Gli effetti personali sono, all’apparenza, freddi e materiali, eppure necessari. Come potremmo mai vivere senza la carta d’identità, l’orologio, le chiavi di casa?

Oggi come oggi però, a proposito di effetti, i più importanti sono quelli… bancari, ovvero le immarcescibili cambiali.

Alla luce della crisi, degli stipendi sempre più striminziti e della galoppante inflazione, le cambiali sono tornate protagoniste degli scambi economici e commerciali.

Il “pagheró”, esauriti i contanti, i prestiti delle agenzie di fidi ed i plafond delle carte di credito, è diventato l’ultimo appiglio del consumatore.

Loro, le cambiali, sono rimaste sempre le stesse: bianche, grosse come le banconote di una volta e – soprattutto – pericolose, non tanto per chi le firma, ma per chi, seppure a malincuore, le accetta in pegno. Perché spesso, al pagherò di cui sopra, seguono frasi raggelanti come: “Sì, sì, pagherò, ma a babbo morto”, oppure “Vienimi dietro, qua sto io”. Poveri noi, cornuti e mazziati.

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