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Il Presidente ci restituisce la Costituzione

Il Presidente Mattarella avvia il saluto al Parlamento in seduta comune (dopo il giuramento di fedeltà alla Costituzione) con una ripresa delle ragioni dell’accettazione della nomina: cioè il dovere di subordinare gli interessi personali all’adempimento dei doveri di Stato. Ha dato, con il suo saluto, un esempio vivente ed attuale della maturità, nello spirito più profondo, che è propria di una persona dotata di pienezza nella cultura, nella solidarietà e, quindi, nella collegata umanità, nell’equilibrio dei sentimenti, nella continenza espressiva degli affetti forti pur presenti, nell’acuta lettura dei problemi attuali, nella responsabile segnalazione delle soluzioni da raggiungere. Le parole del Presidente Mattarella sono state una lettura attualizzata della Costituzione; in essa è riemerso lo spirito profondo della dignità umana, affermata dai Padri Costituenti, uomini di spessore, quasi irreperibili oggi, che donarono al nostro paese un testo di grande qualità con carattere programmatico, pedagogico (come disse Moro), elastico e resistente ai traumi sociali, politici e storici emersi nel combattimento quotidiano di ognuno, dei gruppi, della società e dello Stato.

si delinea una lotta per conservare e migliorare le linee di virtuosa prospettazione costituzionale della vita, derivante dal testo ed insidiata ogni giorno (a partire dalla maleducazione diffusa e dall’illegalità per finire all’appropriazione dei poteri pubblici da parte di persone prive di adeguata sensibilità sociale.).
Il discorso del Presidente Mattarella suscita un invito a rileggere la Costituzione, nel tempo odierno.
Si scoprono, così, le ottime linee di rinnovo dell’impegno, che deve essere continuo in tutti i settori della vita individuale e collettiva, che viene auspicato dal Presidente Mattarella.
L’equilibrio ed il rispetto dei poteri dello Stato riemergono come linea direttrice. Nessun potere può invadere l’altro; il Parlamento deve ritornare nella sua pienezza di conoscenza dei problemi e di soluzione degli stessi. La giustizia deve assicurare (e conservare) efficienza e credibilità.
La crisi della pandemia, che è sanitaria, economica e sociale, sarà superata, secondo le linea di lettura del Presidente, ripercorrendo ogni aspetto della vita associata ed individuale, dagli invalidi agli immigrati, dai medici ai lavoratori delle industrie (ed ai morti sul lavoro), dalle forze dell’ordine alle imprese, dai sindacati ai partiti, dalla scuola alle famiglie, dalla lotta alla criminalità alla crescita virtuosa delle singole persone ed alla necessità di formazione di ognuno, al recupero della dignità umana.
Chi volesse scoprire la profondità del pensiero costituzionale del Presidente, dovrebbe rileggere alcuni brani dei lavori costituenti, che conservano traccia dello spirito e del genio giuridico italiano, sancito nel testo normativo da forze politiche e spirituali che trovarono lineamenti decisivi nella comune volontà di tutelare l’uomo e la sua personalità: nella libertà, nell’uguaglianza, nella solidarietà e nelle autonomie, nella responsabilità e nella competenza.
Tutto questo sistema è presente in maniera sintetica, ma puntuale, nel saluto del Presidente che andrebbe letto con attenzione ed approfondimento nel testo che sarà pubblicato.
Il grande valore storico, costituzionale, politico ed umano del Presidente Mattarella si manifesta più chiaro, laddove si colga la grande cultura costituzionale dell’uomo e la radice profonda della sua virtuosa personalità, oltre l’elevato senso di responsabilità e l’equilibrio che manifesta nell’avviare questo rinnovo del suo impegno presidenziale.
Grazie, Presidente Mattarella.
* ordinario emerito di Diritto costituzionale

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