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Il nuovo decreto flussi mette tutti d’accordo: previsti 452mila nuovi arrivi in agricoltura

L’approvazione del nuovo decreto flussi da parte del governo fa tirare un sospiro di sollievo, anche in Puglia, alle tante imprese agricole in difficoltà per la mancanza di manodopera. Coldiretti ha calcolato che in un anno, sempre nel settore agricolo regionale, si sono persi otto mila operai, circa il 5% della manodopera. Un dato che…

L’approvazione del nuovo decreto flussi da parte del governo fa tirare un sospiro di sollievo, anche in Puglia, alle tante imprese agricole in difficoltà per la mancanza di manodopera.

Coldiretti ha calcolato che in un anno, sempre nel settore agricolo regionale, si sono persi otto mila operai, circa il 5% della manodopera. Un dato che non è uniforme sul territorio regionale, con 2.055 lavoratori in meno a Foggia, 1.976 a Bari, 1.178 a Brindisi, 982 a Lecce, 801 nella Bat e 733 a Taranto (calcoli effettuati sulla base dei dati Inps).

Il decreto prevede dal 2023 al 2025 452 mila arrivi regolari. Saranno, in particolare, 136 mila quest’anno, 151 mila nel 2024 e 165 mila l’anno successivo. Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri prevede anche 40 mila regolarizzazioni per l’anno 2022, per chi lavora stagionalmente nel settore agricolo e turistico-alberghiero. «Fermo il mantenimento delle quote annuali per lavoro stagionale agricolo, sono previsti ingressi anche per l’assistenza familiare e, come più volte sollecitato dalla Coldiretti, anche quote destinate al soddisfacimento del fabbisogno per il settore della pesca», spiega Coldiretti Puglia.

L’associazione di produttori ricorda, inoltre, che il bisogno di manodopera nelle campagne è urgente soprattutto nei periodi di raccolta di verdure, frutta e nella vendemmia, ma anche nelle stalle. «Si tratta soprattutto – ricorda la Coldiretti Puglia – di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese, spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli».

Soddisfazione per l’iniziativa del governo arriva anche da Confagricoltura. «Bene l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del dpcm per il triennio 2023-2025 – affermano dall’associazione di categoria – fortemente voluto da noi fortemente voluto. Nel nostro settore, ormai in forma endemica, si registra grande difficoltà a reperire manodopera disponibile e adeguatamente qualificata. la componente di lavoratori stranieri nel comparto presenta un’incidenza superiore a tutti gli altri settori produttivi. nelle campagne italiane c’erano, al 2021, 1.072.078 i dipendenti. quasi un terzo era straniero e rappresentava il 32% del totale degli operai agricoli in Italia». Continua a cambiare anche la geografia di provenienza secondo i dati di Confagricoltura: aumentano gli extracomunitari, in particolare indiani, albanesi e marocchini.

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