«La festa di quest’anno è la dimostrazione che essere onesti nella vita ripaga sempre. La denuncia a chi mi minacciò? La rifarei mille volte». Queste le parole di Angelo Fontò, giovane e coraggioso organizzatore della festa “Ave Maris Stella” del quartiere Casale di Brindisi.
Poco più che ventenne, sin da quando era ragazzino il suo sogno era quello di essere un organizzatore di eventi. Sogno che due malviventi, lo scorso anno, cercarono di interrompere a suon di minacce ed estorsioni.
Angelo infatti, con la sua società decise di organizzare la storica festa rionale. Un salto di qualità lavorativo sognato e cercato per il giovane, che a capofitto si buttò in quella nuova esperienza.
Lo storico organizzatore dell’evento, però, stando agli atti del processo non la prese bene. Ingaggiò una persona per minacciare Fontò, così da farlo desistere nel realizzare il suo sogno. Le richieste dei due erano semplici: diecimila euro per organizzare la festa «oppure ovunque ti vediamo ti “facciamo buchi buchi».
Angelo però non cedette alle minacce e alla paura e denunciò i due alla squadra mobile della polizia di Stato di Brindisi. I due furono arrestati proprio nel giorno in cui la festa ebbe inizio con l’accusa di tentata estorsione aggravata al fine di agevolare associazioni mafiose. In primo grado i due sono stati condannati rispettivamente a sei e quattro anni di reclusione. «Mi sono lasciato quella brutta esperienza alle spalle – racconta Angelo – anche se l’ombra di quanto successo mi segue sempre. Quello per me è stato un periodo durissimo. Forse sarà anche difficile per chi legge queste parole solo immaginare ciò che ho provato lo scorso anno. Rimango però positivo e sono felice che sia passato».
Il giovane è convinto che agire nel rispetto delle regole paga sempre e lui ne è l’esempio. «Nella mia vita ho sempre cercato di essere una persona perbene, sia nella sfera personale che in quella lavorativa, seguendo leggi e regole. Proprio ciò che ho fatto lo scorso anno e farò sempre. La festa di quest’anno è sold out, ci sono ben settanta stand. Era da almeno dieci anni che non era così bella. Questo significa tanto per me, è gratificante». Ed è proprio forse grazie a questo successo che Angelo non si pente di aver denunciato i due. «Quella denuncia – conclude il giovane organizzatore – la rifarei altre cento, mille volte. Continuerò a coltivare la legalità per sempre».