Case di quartiere a Brindisi, con la valorizzazione e rifunzionalizzazione di undici immobili; Community Hub a Bari, con l’obiettivo di potenziare “Spazio 13” e l’ “Accademia del cinema ragazzi” con il ridisegno degli spazi; “Porta Nova” a Trani; Activity Park e Officucina a Lecce. Sono alcuni dei progetti presentati dai comuni e che saranno finanziati con gli oltre undici milioni di euro dei fondi Fesr e Fse. Ad illustrarli è stata ieri mattina l’assessore regionale al welfare Rosa Barone. L’iter di acquisizione delle proposte, avanzate dai comuni, è partito nel 2019 ma le procedure negoziate e i contratti preliminari per i progetti sono stati firmati nell’ultimo anno.
«Attraverso il finanziamento di Hub di innovazione sociale – ha dichiarato l’assessora al Welfare – mediante un percorso di condivisione degli obiettivi da raggiungere nel rispetto delle caratteristiche dei diversi territori e quindi delle relative specifiche propensioni, abbiamo voluto favorire da un lato soluzioni esempi dal punto di vista del potenziamento delle infrastrutture e delle attrezzature a supporto dell’innovazione sociale, dall’altro il miglioramento delle condizioni di accessibilità ai servizi innovativi da parte di cittadini e attività economiche a contenuto sociale».
A Trani, con “Porta Nova”, le comunità verranno coinvolte in processi di sviluppo territoriale indirizzati alla creazione di un ecosistema urbano idoneo a promuovere una imprenditoria di impatto nel settore del turismo sostenibile, in grado anche di offrire servizi di comunità, opportunità di inserimento socio-lavorativo per i soggetti svantaggiati e di innalzamento dei livelli socio-culturali del territorio.
Questi, invece, gli altri progetti: l’hub di Innovazione sociale presentato dal Comune di Barletta, che prevede l’intervento di rifunzionalizzazione dell’edificio pubblico “Ex Palazzo Ina”, che diventerà una “Casa del Welfare” dove svolgere attività di sostegno all’imprenditorialità locale e con effetti socialmente utili, e la realizzazione di un Hub di Innovazione sociale con attività e servizi pensati per soddisfare le esigenze della comunità nell’ambito dell’innovazione sociale; il Food Policy Hub, concepito come un cantiere di progettazione con la finalità di definire la “food policy” del Comune di Andria, un piano urbano d’azione teso a valorizzare l’agricoltura periurbana, a diffondere buoni stili di vita e nutrizionali, a ridurre gli sprechi alimentari, ad attivare start-up in campo agroalimentare, a promuovere la filiera corta nelle mense e nella distribuzione, a realizzare politiche di inclusione attiva attraverso il cibo e la nutrizione. Per quanto riguarda Taranto, è ancora in corso la procedura negoziale con il Comune per il progetto “Taranto social innovation hub”. Si tratta di una struttura specializzata in servizi per l’aggregazione di competenze, in cui sviluppare ricerca e formazione sui temi dell’architettura, del design, dell’arte contemporanea, del cinema e dell’economia circolare. L’obiettivo della misura presentata ieri è, attraverso i comuni, favorire la nascita sul territorio di una ‘regia per l’innovazione sociale e la rigenerazione urbana’ e la rifunzionalizzazione di immobili di proprietà pubblica, quali spazi fisici per lo svolgimento di attività imprenditoriali di interesse sociale. «Vogliamo incentivare – ha sottolineato Rosa Barone – l’apertura di cantieri di innovazione sociale per sperimentare forme giuridiche capaci di attivare welfare community e partenariati, le esperienze di mutuo-aiuto e di crowdfunding di lavoro sociale per rendere accessibili, ai cittadini più svantaggiati, servizi socio-sanitari a costi sostenibili. Intendiamo, inoltre, sostenere esperienze di contatto con il mondo del lavoro per giovani professionisti inoccupati e stimolare l’animazione di spazi pubblici per i cittadini con il fine di promuovere la coesione sociale».