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Gruppo Wagner, cosa succede dentro (e fuori) le fila di mercenari

(Adnkronos) - Un colpo al cerchio e uno alla botte. Il Cremlino loda i mercenari della Wagner, protagonisti della battaglia di Soledar, dopo la promozione, nei giorni scorsi, dell'arcinemico di Yevgeny Prigozhin, Aleksandr Lapin a capo di stato maggiore delle forze di terra. Il portavoce, Dmitry Peskov, ha anche voluto smentire le frizioni fra i…

(Adnkronos) – Un colpo al cerchio e uno alla botte. Il Cremlino loda i mercenari della Wagner, protagonisti della battaglia di Soledar, dopo la promozione, nei giorni scorsi, dell’arcinemico di Yevgeny Prigozhin, Aleksandr Lapin a capo di stato maggiore delle forze di terra. Il portavoce, Dmitry Peskov, ha anche voluto smentire le frizioni fra i mercenari e altri volontari, e i regolari, evidenti da tempo e riemerse nei giorni scorsi.  

“Tutti combattono per una causa comune, la loro patria” e il conflitto fra Prigozhin e il ministero della Difesa “esiste solo sui media”, ha affermato Peskov, facendo finta di dimenticare le dichiarazioni di Prigozhin dello scorso ottobre e di qualche giorno fa. “Il Paese deve sapere e sa chi sono i suoi eroi”, ha aggiunto citando mercenari e soldati, “tutti loro rimarranno per sempre nella nostra memoria”.  

“A volte i nostri amici agiscono in modo che non abbiamo bisogno di nemici”, ha però aggiunto il portavoce. Prigozhin aveva detto pochi giorni fa che altri, vale a dire i militari, “cercando sempre di rubare la vittoria” ai mercenari. Il ministero della Difesa aveva quindi corretto il tiro e pubblicato un comunicato in cui elogiava le “coraggiose azioni” dei combattenti della Wagner a Soledar, prima occasione in cui il ministero della Difesa cita il gruppo. Dal Cremlino, quindi un implicito invito a tutti a lavare i panni sporchi in casa.  

Intanto Andriy Medvedev, un ex comandante del gruppo mercenario Wagner, ha chiesto asilo politico in Norvegia e si è offerto di testimoniare contro il suo fondatore, l’oligarca vicino al presidente russo, Yevgeny Prigozhin. Secondo le informazioni dell’organizzazione russa per i diritti umani Gulagu, Medvedev ha attraversato illegalmente il confine norvegese dalla Russia, nella regione di Murmansk, per poi essere trasferito a Oslo, la capitale, dove è stato trattenuto in un centro per migranti. 

L’intenzione di Medvedev è quella di testimoniare contro Prigozhin, considerato uno degli uomini più vicini al presidente russo, tanto da essere conosciuto come ‘lo chef di Putin’, per via del gran numero di ristoranti e società di catering che si occupano delle cene del Cremlino. All’inizio di luglio 2022, riferisce Ukrinform, Medvedev aveva firmato un contratto di quattro mesi con il gruppo Wagner per poi essere inviato nella regione di Lugansk, dove è stato nominato comandante di una delle squadre d’assalto. 

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