«Gli Angeli esistono e non bisogna mai sentirsi smarriti». Comincia così la testimonianza di una donna barese che riporta «un esempio di sanità pubblica che è fiore all’occhiello della sanità pugliese».
Una storia a lieto fine, e allo stesso tempo di speranza, quella della donna che è lei stessa a raccontare in una lettera di ringraziamento a tutti gli operatori sanitari dell’Istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, a partire dal professor Gennaro Cormio che l’ha presa in cura.
«Nei primi giorni del 2023 il mio corpo ha cominciato a lanciarmi degli strani segnali di malessere fisico, che purtroppo presa dai ritmi frenetici quotidiani non ho colto», racconta la donna. «Questi segnali si facevano sempre più insistenti al punto tale da rivolgermi a uno specialista. Quando sono andata in visita mi è stato detto di non perdere tempo e di mettermi immediatamente in contatto con l’Irccs di Bari».
Senza farsi troppe domande e senza farsi cogliere dalla disperazione, pur in un momento di sconforto tra paure e ansie, la signora si è recata «in ospedale per una prima visita ambulatoriale. E qui entra in gioco una persona speciale quale è il professore Gennaro Cormio», scrive. «Uomo d’altri tempi, gentile, pacato che con la sua voce trasmette tranquillità e serenità. Mi spiegò che avevo bisogno di un intervento un po’ invasivo. Durante le altre visite sono venuti fuori altri problemini che pian pianino hanno cercato di risolvere. Finalmente arriva il giorno dell’intervento e una volta arrivata in ospedale ho conferma del fatto che il professore è un grande professionista, lui aspetta le sue pazienti in sala operatoria sdrammatizzando il tutto. Accoglie le pazienti dicendo: “Sei pronta fanciulla”, strappandoti un sorriso anche se mille ansie e paure ti circondano. È proprio grazie a quel sorriso strappato che ti addormenti serena».
Oggi, finalmente, «tutto è passato e questo mio racconto vuol essere un grande ringraziamento agli angeli della ginecologia dell’Istituto – dice la donna -, in primis al professor Cormio e a tutto, ma proprio tutto, il suo staff: medici giovanissimi e bravissimi, coordinatrice infermieristica, infermieri, Oss, ausiliari e personale volontario. A tutti loro va il mio grazie. Voglio complimentarmi con il direttore generale Alessandro Delle Donne per come governa l’Istituto tumori “Giovanni Paolo II”».