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Giuliano Amato presenta a Barletta il suo libro sul pensiero di Alfredo Reichlin. Emiliano: «Patrimonio dell’Italia»

"La democrazia fragile del XXI secolo. Riflessioni sui temi di Alfredo Reichlin" è il titolo del libro scritto dal presidente emerito della Corte costituzionale, Giuliano Amato, che questa mattina lo ha presentato a Barletta, città d'origine dell'uomo politico scomparso nel 2017. All'evento è intervenuto anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha parlato…

“La democrazia fragile del XXI secolo. Riflessioni sui temi di Alfredo Reichlin” è il titolo del libro scritto dal presidente emerito della Corte costituzionale, Giuliano Amato, che questa mattina lo ha presentato a Barletta, città d’origine dell’uomo politico scomparso nel 2017.

All’evento è intervenuto anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha parlato di «un’iniziativa che mira a ricordare una personalità che è patrimonio dell’Italia intera, ma che la Puglia rivendica come un figlio speciale».

Reichlin, ricorda Emiliano, «fu un uomo coraggioso sin da giovanissimo, aderendo alla lotta di Resistenza a Roma. Ricordarlo qui oggi a Barletta in una città martire della Resistenza è ovviamente un momento di particolare commozione per chi, come me, crede che la Repubblica sia stata forgiata nel fuoco della lotta di Resistenza, che ci consente oggi di esprimere il nostro pensiero, di vivere in un Paese libero, che consente a ciascuno di realizzare i propri sogni e di gestire il proprio spirito critico senza limiti che non siano quelli del rispetto delle altre persone».

Il presidente della Regione Puglia racconta di aver incontrato più volte Alfredo Reichlin. «Fu una persona che ha seguito l’evoluzione del Partito democratico in un partito che aveva confermato anche la propria fede atlantica – afferma -. Aveva immaginato di superare il blocco della democrazia italiana con l’esclusione dei comunisti dal governo attraverso una strategia, quella del compromesso storico, che è stata alla base di molte evoluzioni successive, ma senza poter contare sui grandi partiti di massa per gestire le inevitabili contraddizioni che sempre la politica pone ai principi e ai valori di partenza».

Alfredo Reichlin, aggiunge, «partecipa a quel processo di trasformazione del Partito comunista in un soggetto completamente staccato dalla tradizione del partito sovietico, fino ad arrivare ad accettare persino l’idea della fondazione del Partito democratico con entusiasmo e contribuendo alla scrittura del manifesto fondativo del partito. Alfredo è venuto a Bari più volte, abbiamo avuto modo di confrontare le nostre esperienze, quella piccola che stavo vivendo da sindaco di Bari e che sto vivendo adesso da presidente della Regione, le difficoltà di immaginare la sinistra al governo in città e regioni come la nostra nelle quali la maggioranza politica dei cittadini non è schierata col centrosinistra».

Emiliano ha poi ricordato il momento «di grande vicinanza con Alfredo Reichlin quando all’interno del Partito democratico si costituì una sorta di resistenza al progetto di riforma costituzionale varato dal governo Renzi. Fu uno dei protagonisti di quella vicenda, nella quale molti di noi non si ritrovavano in quella riforma costituzionale».

Reichlin, ha concluso Emiliano, «è stato un protagonista garbato, gentile ma anche molto determinato, con una prospettiva e un’accettazione del metodo riformista che egli visse da comunista. Un esempio che noi continuiamo a seguire in Puglia con mezzi e talenti individuali molto inferiori a quelli che mise a disposizione del Paese».

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