L’obiettivo è chiaro: avviare le gare per i lavori nella prossima primavera e aprire i cantieri tra dicembre 2024 e gennaio 2025. Per centrarlo, la struttura commissariale sta velocizzando l’organizzazione dei prossimi Giochi del Mediterraneo, il grande evento sportivo che, nell’estate del 2026, porterà a Taranto, Lecce e Brindisi 4mila atleti provenienti da 26 Paesi. L’accelerazione riguarda soprattutto le maxi-opere simbolo della 20esima edizione della kermesse.
Le buone notizie riguardano soprattutto il centro nautico, struttura da 15 milioni di euro che sarà realizzata sulla costa di Taranto e al largo della quale si svolgeranno le gare di vela e canottaggio. Tra pochi giorni, infatti, dovrebbe essere consegnato il progetto dell’Asset, l’agenzia regionale per lo sviluppo ecosostenibile del territorio. Per quanto riguarda lo stadio del nuoto, la struttura da 35 milioni di euro destinata a ospitare le gare di nuoto e pallanuoto e per la quale erano stati accumulati i maggiori ritardi, ieri si è svolta una call tra i tecnici della struttura commissariale, quelli del Comune di Taranto e quelli dello studio di architettura di Prato che, ad aprile 2023, aveva vinto il concorso internazionale per la progettazione. L’intenzione è quella di affidare la stesura della versione finale del progetto alla stessa società, in modo tale da guadagnare tempo anche in vista dell’assegnazione dei lavori e dell’apertura del cantiere. Quanto al restyling dello stadio “Erasmo Iacovone” e del PalaRicciardi, il commissario straordinario Massimo Ferrarese si prepara a firmare un accordo diretto di progettazione con Sport e Salute, l’azienda del Ministero dell’Economia e delle Finanze che si occupa dello sviluppo dello sport in Italia: l’affidamento della stesura del programma dei lavori da parte di un soggetto pubblico (il commissario straordinario nominato dal Governo) a un altro soggetto pubblico (Sport e Salute) permetterà di evitare la gara di progettazione, invece indispensabile per l’assegnazione di un qualsiasi incarico a un privato, guadagnando così circa quattro mesi di tempo.
In questo modo, Ferrarese punta innanzitutto a recuperare il ritardo provocato dalla costituzione del nuovo Comitato organizzatore locale dei Giochi. Dopo le dimissioni e l’addio del ministro Andrea Abodi al “vecchio” Comitato, risalenti al 25 settembre scorso, l’organizzazione dell’evento è stata infatti paralizzata fino al 20 novembre, quando ha visto la luce il “nuovo” Comitato: non a caso il masterplan dei lavori, messo a punto da Ferrarese nel corso dell’estate e completo già a settembre, è stato consegnato al Comitato internazionale dei Giochi soltanto a fine novembre. Seguendo questa strada, dunque, la struttura commissariale intende avviare, tra aprile e maggio, le gare di appalto per i lavori. Così la posa della prima pietra tra dicembre 2024 e gennaio 2025 sarebbe un obiettivo alla portata anche senza l’aiuto dello Stato, che per l’organizzazione del G7 di Torre Egnazia ha previsto la possibilità di affidare i lavori senza gara: una soluzione che, applicata ai Giochi del Mediterraneo, avrebbe consentito di ultimare le opere con circa un anno di anticipo rispetto all’inizio della manifestazione.