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Giochi del Mediterraneo, è lite su Brindisi. Emiliano contro Marchionna: «Tolti fondi alla New Arena»

Per il presidente della Regione, il finanziamento da dieci milioni di euro per la città di Brindisi previsto nel primo masterplan dei Giochi del Mediterraneo era destinato al «completamento della New Arena», mentre adesso è stato «sostituito con due interventi riguardanti lo stadio e il vecchio palasport». È una delle discrasie che Michele Emiliano mette…

Per il presidente della Regione, il finanziamento da dieci milioni di euro per la città di Brindisi previsto nel primo masterplan dei Giochi del Mediterraneo era destinato al «completamento della New Arena», mentre adesso è stato «sostituito con due interventi riguardanti lo stadio e il vecchio palasport». È una delle discrasie che Michele Emiliano mette in evidenza nella lettera che ha inviato al commissario straordinario dei Giochi, Massimo Ferrarese. Parole alle quali replica il sindaco Pino Marchionna, pronto a sottolineare «l’impossibilità di canalizzare finanziamenti pubblici a sostenere un’iniziativa privata proposta in regime di partenariato pubblico-privato».

Emiliano è andato a toccare un tema che in passato ha visto più volte battagliare l’attuale vicesindaco Massimiliano Oggiano, che ha sempre sottolineato come quei fondi non potessero essere utilizzati strettamente per la New Arena ma solo per le opere a servizio dell’impianto, quali il miglioramento della viabilità.

Sul punto, il commissario Ferrarese è netto: «Per quanto riguarda la scelta degli impianti inseriti nel masterplan, non ho assunto alcuna decisione personale ma mi sono rifatto esclusivamente alle proposte che mi sono state formalizzate dai sindaci. Nel caso di Brindisi, così come poi deliberato dalla giunta comunale, sono stati richiesti la ristrutturazione e ammodernamento dello stadio “Fanuzzi” e l’ottimizzazione dell’accessibilità al PalaPentassuglia. Progetti che sono stati inseriti nel mio programma delle opere esattamente nei termini in cui sono stati proposti. È evidente che ci si è adeguati anche alla scelta effettuata dai vertici dei Giochi del Mediterraneo, nel marzo scorso, di eliminare il basket dagli eventi previsti nel programma».

L’Happy Casa Brindisi, comunque, resta ferma sulle sue posizioni. Il general manager Tullio Marino, infatti, lunedì scorso ha dichiarato che «il progetto va avanti» ma che «dare tempi in questo momento sarebbe quasi una presa in giro: il nostro interesse è quello di far partire il cantiere il prima possibile ma preferiamo non dire se lo avvieremo tra un mese, sei mesi o due anni».

Emiliano, nella sua missiva, pone inoltre il faro sui lavori allo stadio. Il governatore scrive infatti che «risultano critiche le situazioni dei tre stadi individuati (Taranto, Lecce e Brindisi), in quanto la progettazione delle rispettive ristrutturazioni previste dovrebbe partire praticamente da zero mancando rilievi, saggi strutturali e geognostici e una dettagliata documentazione sullo stato delle strutture».

Pronta la replica del sindaco Marchionna: «L’ambigua formulazione contenuta nel primo Master Plan (10 milioni di euro per Pala-Eventi Brindisi) ha per molto tempo consentito l’illusione che quel finanziamento potesse, in toto o in parte, essere destinato a contribuire alla realizzazione del Pala-Eventi. Che fosse ingenuità e puro calcolo politico non è ancora dato saperlo. I Documenti di indirizzo alla progettazione, che abbiamo approvato in Giunta e presentato all’attenzione del commissario ricevendone l’approvazione, rappresentano la plastica dimostrazione che quei fondi erano a rischio, dopo aver per tanto tempo cincischiato su un utilizzo vietato dalla legge».

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