(Adnkronos) – La Procura di Arezzo ha disposto accertamenti sulla morte dell’imprenditore aretino Marco Mazzeschi, 44 anni, avvenuta improvvisamente a Dubai negli Emirati Arabi Uniti, il 30 ottobre scorso. All’apparenza sembrava trattarsi di un infarto. La salma, rientrata in Italia all’inizio novembre, è stata sottoposta ad autopsia martedì scorso all’istituto di medicina legale dell’Università di Siena dopo che la famiglia aveva presentato un esposto per chiarire le cause del decesso. L’indagine, riferisce ‘La Nazione’, ipotizza l’omicidio preterintenzionale a carico della compagna di Mazzeschi.
Finora la morte di Marco Mazzeschi, imprenditore nel settore delle lavanderie industriali, sembrava causata da un malore e questa doveva essere anche la certezza della polizia di Dubai, essendo arrivato il via libera all’espatrio della salma. Riportata in Italia, i funerali si sono svolti nella chiesa di Sant’Agnese in Pescaiola ad Arezzo ma subito dopo la sepoltura è stata bloccata perché nel frattempo è arrivata la richiesta di autopsia a seguito della denuncia dei familiari di Mazzeschi.
La famiglia vuole capire cosa abbia provocato la fine del suo congiunto, nel dubbio che possa nascondere un mistero ancora inafferrabile. Da qui l’autopsia, davanti anche al perito di parte della compagna, proprio in quanto indagata. Non per omicidio volontario ma preterintenzionale.
Quello che si sa è che a trovare morto Mazzeschi riverso in terra sarebbe stata proprio la compagna, in piena notte, forse nel corridoio, alzandosi per bere. E che da lei sarebbe partito l’allarme all’emergenza e alla polizia, per poi avvertire i genitori di Marco, poche ore dopo, per evitare, avrebbe detto, l’annuncio in piena notte. Poi l’attivazione del consolato e perfino l’esame tossicologico, dall’esito, a quanto risulta, negativo. Quindi la partenza, il funerale, lo stop improvviso. L’ipotesi profilata non deve portare a conclusioni affrettate: se l’autopsia dovesse confermare il malore, tutto si estinguerebbe.