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Ferito nell’incidente sulla Sp 231, Christian ha bisogno di cure: via a una raccolta fondi

“Una mano per Christian”. È questo il nome della raccolta fondi che la mamma di Christian Fatone, Graziana Castore, ha attivato qualche giorno fa per consentire al ragazzo di poter sostenere le visite mediche necessarie affinché il calvario fisico iniziato la sera del 25 aprile scorso possa avere fine. Già, il 25 aprile. È stato…

“Una mano per Christian”. È questo il nome della raccolta fondi che la mamma di Christian Fatone, Graziana Castore, ha attivato qualche giorno fa per consentire al ragazzo di poter sostenere le visite mediche necessarie affinché il calvario fisico iniziato la sera del 25 aprile scorso possa avere fine.

Già, il 25 aprile. È stato il giorno del terribile incidente, sulla strada provinciale 231, tra due autovetture che ha visto la morte di quattro giovanissimi ragazzi bitontini (Alessandro Viesti di 24 anni; Tommaso Ricci di 23 anni; la fidanzata Floriana Fallacara di 20 e Lucrezia Natale di soli 16 anni) mentre un’altra coppia, a bordo di una delle due auto, si è salvata.

E sono, appunto, Christian Fatone, 21 anni e Angelica De Caro, 19enne. Il giovane, però, da allora, sta vivendo in un lunghissimo incubo, dal quale non si sa quando potrà vedere l’uscita.

«Da quel giorno – spiega la mamma – per noi è cominciato un calvario tra ospedali, visite mediche e viaggi della speranza. In sette mesi abbiamo dilapidato tutto ciò che avevamo da parte e non riusciamo più a sostenere le spese necessarie. Mio figlio ha riportato numerosi traumi, in primis quello della frattura della prima vertebra cervicale; fratture costali multiple con annesso pneumotorace; frattura esposta e scomposta del femore sinistro; frattura scomposta dell’omero sinistro; frattura malleolo tibiale destro, lesione renale; ferite lacero contuse suturate sul ginocchio, sulla mano sinistra, sul gluteo e per finire una frattura del polso e del metacarpo della mano destra che ci sta facendo penare. Mio figlio ha perso l’uso dell’arto in seguito a lesioni del nervo ulnare e radiale».

Significa, allora, che il 21enne bitontino non può tagliare la carne, sbucciare la frutta, alzare la zip, abbottonare i pantaloni, lavarsi, scrivere, guidare, lavorare. Ha perso la sua autonomia e dal punto di vista psicologico è stremato. Tutto perduto? No, perché ci sarebbe piccola speranza e cioè un intervento chirurgico da fare a Milano, che però ha dei costi non indifferenti soprattutto per recarsi nel capoluogo lombardo. Ed è per questo, allora, che la signora Graziana chiede un aiuto e ha aperto la raccolta la fondi (ieri pomeriggio, alle 15, erano state 40 le donazioni per una raccolta di 1.000 euro) per raccogliere almeno 6mila euro, fondamentali per i prossimi viaggi. E per un (primo) intervento che Christian, forse, potrebbe fare già a dicembre o a gennaio.

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